Il New York Times: "Venezia non diventi una Disneyland sul mare"
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Il New York Times: "Venezia non diventi una Disneyland sul mare"

Secondo il quotidiano, l'ondata di turisti sta diventando ingestibile e rischia di compromettere la bellezza della città lagunare

Venezia vista dal New York Times: troppi visitatori per un turismo di bassa qualità
Venezia vista dal New York Times: troppi visitatori per un turismo di bassa qualità
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3 Agosto 2017 - 14.08


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Scopiazzata, taroccata, mercificata dagli americani che Venezia l’hanno praticamente clonata, come paccottiglia, a Las Vegas e nei vari parco giochi del Continente. Ma l’originale no, non dovrebbe cambiare, dovrebbe restare integro, e invece – per gli yankees – ‘wonderful Venice’ non è più quella di una volta.

L’allarme arriva dal New York Times: “Se continua l’invasione dei turisti, Venezia diventerà una ‘Disneyland sul mare’”. In un reportage sulla Serenissima, il quotidiano ha posto l’attenzione sull’afflusso, sempre più ingestibile, dei turisti nella città. Il governo italiano sta valutando l’ipotesi di limitare l’ingresso dei turisti, mentre il Comune di Venezia ha dichiarato un aumento delle sanzioni per gli episodi di malcostume ricorrenti.
Da ridire anche sui decibel: “Non si sente altro che il suono delle rotelle delle valigie che vengono trascinate senza sosta – ha scritto il Nyt – mentre orde di turisti affollano i gradini delle passerelle e i canali. Si sentono ancora frasi in dialetto veneziano dei gondolieri che trasportano i visitatori impegnati nei selfie, insieme a un un mix di lingue. C’è il rischio che chi si imbatte nell’iconico viale acquatico della stazione di Venezia potrebbe confondersi e pensare di trovarsi nella versione di Las Vegas.

Gli autoctoni, quei pochi rimasti – ha commentato il giornale – vivono male l’invasione: i negozi, esasperati per le continue richieste sulle indicazioni del luogo, hanno appeso alle vetrine le insegne verso i posti più gettonati come piazza San Marco e Ponte di Rialto.”

A destare maggiore preoccupazione sono le navi da crociera che attraversano il Canale della Giudecca e che “spezzano la visuale come un’eclissi che copre il sole”, scrive ancora il Nyt. “Le navi sono però di vitale importanza per Venezia che non vanta più il potere commerciale di un tempo” – ha spiegato il Nyt – perchè portano introiti alla città e creano posti di lavoro nei settori dell’approvvigionamento, della meccanica, dell’accoglienza e dei trasporti”.
Il governo italiano sta valutando la possibilità di limitare l’ingresso dei turisti nella città proprio per evitare un turismo ‘mordi e fuggi’ e di bassa qualità. Dal canto proprio il Comune di Venezia ha dichiarato un aumento delle sanzioni per evitare episodi, purtroppo ricorrenti, di malcostume e di maleducazione. Anche i veneziani hanno voluto fare la loro parte e in questi giorni alcuni volontari hanno rimosso i lucchetti che deturpano molti ponti della città, tra lo stupore dei passanti.

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