In Russia i Testimoni di Geova sono fuorilegge. La Chiesa Ortodossa: "Un atto positivo"

La Corte Suprema russa conferma: dichiarata "estremista" l'organizzazione religiosa

Russia, la Corte Suprema bandisce i Testimoni di Geova
Russia, la Corte Suprema bandisce i Testimoni di Geova
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17 Luglio 2017 - 17.17


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Corsi e ricorsi in Russia dove torna a sollevarsi la questione della libertà religiosa nel Paese passato dall’ “ateismo militante” sovietico alla “rinascita religiosa” putiniana. Il collegio d’appello della Corte suprema russa ha infatti confermato la sentenza del 20 aprile che ha dichiarato “estremista” l’organizzazione religiosa dei testimoni di Geova, imponendole il divieto di attività in Russia e ordinando il sequestro dei beni a favore dello Stato. E’ stato quindi respinto il ricorso in appello del gruppo religioso, che però ha annunciato la volontà di impugnare la sentenza davanti alla Corte europea dei diritti dell’Uomo. Nei giorni successivi alla decisione della Corte, avevano fatto scalpore alcune dichiarazioni alla Tass del “Segretario di Stato” patriarcale, il metropolita Ilarion di Volokolamsk, presidente del Consiglio per gli Affari Esterni della Chiesa Russa. Il 29 aprile egli aveva diffuso una dichiarazione secondo cui la decisione del supremo tribunale russo è stata presa senza alcuna consultazione con la Chiesa Ortodossa. “Vorrei sottolineare che la Chiesa non ha preso parte in alcun modo a questa questione”, ha dichiarato il metropolita. “La Chiesa non fa appelli affinché gli eretici, i membri delle sette o i dissidenti vengano sottoposti a procedimenti giudiziari. Tuttavia, la decisione di proibire i Testimoni di Geova è da considerarsi un atto positivo nella lotta contro la diffusione delle idee settarie, che non hanno nulla in comune con il cristianesimo”. Il rappresentante patriarcale ha concluso affermando che “l’attività dei Testimoni di Geova viola le norme del codice civile”.

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