No al Sultano, no alla dittatura, no al bavaglio, no alla represssione. Sì alla giustizia, ma quella vera. Non quella al guinzaglia di Erdogan che sta mettendo in galera mezza opposizione: decine di migliaia di persone sono scese in piazza a Istanbul per la manifestazione che conclude la “marcia per la giustizia” partita 25 giorni fa dalla capitale turca Ankara. L’iniziativa è stata promossa dal partito Chp, principale forza di opposizione al presidente Recep Tayyip Erdogan, guidato da Kemal Kilicdaroglu. Nel quartiere di Maltepe, sulla sponda asiatica della metropoli sul Bosforo, sventolano a migliaia le bandiere turche.
La marcia è stata organizzata per protestare contro la detenzione di un deputato del partito Chp, Enis Berberoglu, condannato a 25 anni di carcere per aver fornito delle informazioni riservate al quotidiano d’opposizione Cumhurriet. Il leader del Chp ha avvertito: “Che nessuno pensi che questa sarà l’ultima marcia: il 9 luglio segna il giorno della rinascita”.
“Abbiamo marciato per la giustizia, per i diritti degli oppressi, per i deputati e per i giornalisti in carcere, per i professori universitari licenziati, abbiamo marciato per denunciare che il potere giudiziario e sotto il monopolio dell’esecutivo”, ha sottolineato Kilicdaroglu. Si tratta della più grande manifestazione organizzata dall’opposizione contro il governo del presidente Erdogan dal 2013 a questa parte.
No alla dittatura del Sultano, sì alla democrazia: la Turchia in piazza contro Erdogan
Si è conclusa la "marcia per la giustizia" partita 25 giorni fa dalla capitale turca Ankara
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9 Luglio 2017 - 16.39
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