Filippine, esplosioni e spari in un resort a Manila: l'Isis rivendica

Secondo alcuni siti avrebbe già rivendicato l'Isis come una azione dei lupi solitari. Almeno 25 feriti, ancora incerto il bilancio ufficiale.

Le prime immagini sui social da Manila
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1 Giugno 2017 - 18.01


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Il bilancio non è ancora chiaro anche se la polizia ha detto di avere adesso il pieno controllo della situazione.
Secondo,a Croce Rossa i feriti saono almeno 25 mentre non si ha notizia di morti.

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Ci sono stati  spari ed esplosioni oggi in uno dei punti turistici più apprezzati di Manila, la capitale delle Filippine. Resorts World Manila – un complesso di hotel, casinò, cinema e centro commerciale – è stato oggetto di un attacco che è stato rivendicato dallo Stato islamico, anche se al momento questa rivendicazione va presa con il beneficio d’inventario.

Il sito locale rappler.com ha raccolto testimonianze, secondo le quali un uomo mascherato avrebbe sparato contro turisti e dipendenti dei un hotel. A dire del sito ci sarebbero diversi feriti, non è chiaro se vi siano anche delle vittime. La Cnn ha scritto che l’uomo si trovava al secondo piano di un hotel.

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La polizia è accorsa sul luogo, così come i corpi speciali. Al momento non sono disponibili informazioni dalle autorità, che hanno anzi chiesto di limitare l’informazione per non compromettere l’operrazione ancora in corso.

Sul profilo Twitter la società che gestisce il resort ha annunciato che la struttura è stata chiusa per gli spari e ha chiesto “preghiere in questo difficile momento”. Le immagini della Cnn hanno mostrato del fumo fuoriuscire dal complesso. Inoltre, sempre lo stesso network ha mostrato scene di confusione durante l’attacco.

 Il presidente filippino Rodrigo Duterte ha proclamato la legge marziale a Mindanao e ha evocato la possibilità di estendere il provvedimento a tutto il paese.
Marawi, nell’isola meridionale di Mindanao, è stata al centro dall’inizio del Ramadan (il mese sacro del digiuno per i musulmani, venerdi’ scorso) nelle settimane scorsi tra la polizia e i membri di Abu Sayyaf, un gruppo terrorista islamista locale che ha giurato fedelta’ ad Isis. La battaglia di Marawi abitata prevalentemente da musulmani nel Paese a maggioranza cristiana, ha causato 70.000 sfollati e oltre 140 vittime finora.

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