Front National nei guai: i vertici sotto inchiesta per incitamento all'odio

Prima Jean-Francois Jalkh ha rinunciato alla presidenza ad interim per le polemiche su sue frasi negazioniste. Adesso l'accusa a Steeve Briois che lo ha sostituito.

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28 Aprile 2017 - 18.06


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Acque agitate al Front national, in vista del ballottaggio per le presidenziali francesi. Dopo Jean-Francois Jalkh, che ha rinunciato stamattina alla presidenza ad interim del Front National per le polemiche su sue frasi negazioniste, un’inchiesta giudiziaria investe Steeve Briois, sindaco di Henin-Beaumont che lo ha appena sostituito.

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Su di lui e su David Rachline, direttore della campagna di Marine Le Pen, è stata aperta un’inchiesta per incitamento all’odio.

Il tribunale di Bobigny, vicino a Parigi, ha ricevuto una denuncia per messaggi particolarmente aggressivi nei confronti di Stephane Gatignon, sindaco del vicino centro di Sevran, postati su social network da dirigenti del Front National.

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Gli attacchi al sindaco erano cominciati dopo la trasmissione di un reportage tv su M6 dedicato all’islam e alla partenza di diversi giovani di Sevran per la Siria. Fra i messaggi, uno definisce il sindaco “un’immondizia da sterminare con il resto” e “uno che ha venduto l’anima ai miscredenti salafiti”. Invocando, fra l’altro, “una bombetta sulla scuola quando i responsabili sono riuniti e un proiettile per il sindaco”.

Gatignon aveva presentato una denuncia, corredata di screen-shot che hanno portato all’individuazione di “indizi gravi e concordanti” nei confronti di 11 persone, fra i quali Briois, sindaco del feudo di Marine Le Pen, Henin-Beaumont, e Rachline.

 

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