Siria, kamikaze si fa esplodere contro i bus degli sfollati: 100 morti

I morti sono gli abitanti di alcuni villaggi sciiti che dovevano essere trasferiti ad Aleppo. I feriti sono 128

Ennesima strage in Siria
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15 Aprile 2017 - 17.17


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L’ennesima strage che colpisce i civili: è di oltre 100 morti e 128 feriti il bilancio di un attacco kamikaze sferrato ad al-Rashidin, località alla periferia occidentale di Aleppo in mano ai ribelli, contro il convoglio dei bus con a bordo le persone evacuate dai villaggi sciiti di Kefraya e al-Foua. Lo hanno riferito gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, un gruppo vicino all’opposizione con sede in Gran Bretagna.
Secondo gli attivisti, l’attacco è stato eseguito da un kamikaze che alla guida di un furgone che trasportava aiuti alimentari si è fatto esplodere nei pressi dei 75 bus che stazionano ad al-Rashidin in attesa di entrare ad Aleppo. A bordo di questi bus sono state evacuate 5mila persone dai villaggi sciiti di Kefraya e al-Foua, nel Rif di Idlib.
Lo scoppio ha colpito l’area di Rashideen, nelle campagne intorno ad Aleppo. Qui i bus, con a bordo cittadini sciiti, stazionavano in attesa di portare i passeggeri nelle zone controllate dal governo, dopo la riattivazione di un accordo stretto dallo stesso governo con i ribelli sotto la supervisione di Iran, Turchia e Qatar. I termini dell’accordo prevedevano appunto l’evacuazione dei cittadini dalle due città filogovernative verso la provincia di Aleppo, in cambio del permesso accordato ai ribelli e alle loro famiglie di lasciare le città di Madaya e Zabadani, a Nord di Damasco, per raggiungere Idlib.
Le evacuazioni erano iniziate venerdì, con 5mila sciiti partiti da Kafaraya e Foa e 2.300 ribelli in partenza con le loro famiglie da Madaya. I ribelli avrebbero però fermato il convoglio sciita a Rashideen per aggiungere nuove condizioni all’accordo originale. Anche il secondo convoglio, quello dei ribelli, sarebbe stato fermato a Ramouseh e si apprende che erano in corso comunicazioni per l’aggiornamento dell’intesa. Una fonte ha riferito a Xinhua che la richiesta dei ribelli era che i combattenti sciiti venissero evacuati da Kafaraya e Foa prima dei civili. Una condizione che sarebbe stata rifiutata per paura che gli stessi ribelli potessero attaccare le città dopo la partenza dei militari.

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