Siria, Tillerson: il potere di Assad sta arrivando alla fine

Tutti i ministri degli esteri sono concordi: nessuna soluzione pacifica con Assad al potere. Manca però un accordo su eventuali nuove sanzioni

Ministri Esteri al G7 di Lucca
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12 Aprile 2017 - 10.00


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Nessun accordo sulle sanzioni alla Siria, ma anche la certezza che la soluzione al conflitto non può prescindere dalla destituzione di Bashar al-Assad. Sono questi i risultati raggiunti al termine della riunione dei ministri degli Esteri del G7 che si è svolta a Lucca. «È chiaro a tutti noi che il regno di Assad sta arrivando alla fine», ha dichiarato in proposito il segretario di Stato Usa Rex Tillerson. E tutti i ministri degli Esteri hanno concordato sul fatto che «non vi è una soluzione per la Siria con Assad al potere».

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Allo stesso modo “n questo momento non vi è un consenso per altre nuove sanzioni come strumento efficace per raggiungere gli obiettivi prefissati in Siria». A dirlo è stato il ministro degli Esteri Angelino Alfano, nella conferenza stampa conclusiva. Alfano ha ricordato che sulla questione «ci sono sensibilità diverse, e che Johnson ha posto la questione, ma le sanzioni vanno considerate uno strumento per arrivare a un obiettivo”.

In precedenza il ministro degli esteri Angelino Alfano aveva affermato che il G7 sarebbe stato concorde sul fatto che l’unica soluzione in Siria sarebbe stata quella “politica”.

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Al termine della riunione straordinaria sulla Siria, a margine del G7 di Lucca, allargata ai Paesi del Golfo ed alla Turchia, Alfano ha indicato che “dopo l’intervento americano, si è aperta una finestra di opportunità per costruire una nuova condizione positiva per il processo politico in Siria, che riteniamo essere l’unica soluzione”. 
La Russia non va isolata, anzi nei limiti del possibile va coinvolta nel processo di transizione siriano, e su questo punto il G7 “la pensa in modo significativamente unito”, ha aggiunto Alfano.

Quanto all’ipotesi di nuove sanzioni emersa nella discussione di ieri, Alfano ha affermato che “ognuno ha espresso la propria opinione, ma mi pare prevalente la linea di coinvolgimento della Russia al fine di una concreta collaborazione che eviti un conflitto militare e avvii un processo politico”.

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