Se Turchia e Arabia Saudita hanno applaudito, l’Iran, alleato di Assad e principale oppositore nell’area dei paesi a guida sunnita, ha tuonato contro i missili degli Stati Uniti.
Il presidente iraniano Hassan Rohani ha così accusato Donald Trump di aiutare i “terroristi”. In un discorso trasmesso dalla televisione di Stato, Rohani ha dichiarato: “Il signore che ha preso il potere negli Stati Uniti ha detto di voler combattere il terrorismo, ma oggi tutti i gruppi terroristici in Siria stanno festeggiando dopo l’attacco americano”.
Ieri Washington ha colpito la base al Shayrat dell’esercito siriano da cui sarebbe partito l’attacco chimico di martedì scorso alla città di Khan Sheikhun, controllata dai ribelli, costato la vita a decine di persone.
“Se avete detto la verità, perché come prima azione avete aiutato i terroristi? Perché avete attaccato l’esercito siriano che è in guerra contro i terroristi?” ha aggiunto Rohani.
Il presidente iraniano ha quindi sollecitato la creazione di “una commissione indipendente… con la presenza di Paesi neutrali sul presunto attacco chimico perchè, secondo le Nazioni Unite, la Siria non possiede armi chimiche”.
Alla luce di questa “aggressione” americana alla Siria, ha sottolineato Rohani, l’Iran deve “prepararsi a ogni evenienza”: “Non sappiamo che cosa sta preparando la nuova leadership americana per la regione”.
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