L'Olp: non riconosceremo più Israele con l'ambasciata Usa a Gerusalemme

Il segretario dell'Olp annuncia una serie di conseguenze

Trump vuole trasferire l'ambasciata Usa a Gerusalemme
Trump vuole trasferire l'ambasciata Usa a Gerusalemme
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23 Gennaio 2017 - 15.54


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Come primo atto del trumpismo si va verso una prima crisi diplomatica (e forse peggio) in medio oriente. Il segretario dell’Olp Saeb Erekat ha preannunciato una serie di conseguenze se gli Usa porteranno la propria ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme. Tra queste, il ritiro del riconoscimento di Israele da parte dei palestinesi e la richiesta di sospensione di Israele dall’Onu.
“L’Olp – ha detto Erekat in un’intervista al sito israeliano Ynet – non sarà in grado di continuare a riconoscere Israele se Gerusalemme est sarà annessa”. A giudizio di Erekat il governo dello stato ebraico “si è allineato con i più estremi, sostenitori della supremazia bianca, nazionalisti, populisti, partiti in Europa e negli Stati Uniti contro gli arabi e i musulmani. Gente che incita alla guerra contro i valori e i concetti di arabi e musulmani”. “Spero che Trump non lo faccia (il trasferimento, ndr) e gli raccomandiamo di non farlo. Lo esortiamo – ha concluso Erekat – a cercare di portare israeliani e palestinesi di nuovo al tavolo negoziale”.
Nel frattempo però l’amministrazione di Donald Trump ‘appare seria’ nell’intenzione di trasferire l’ambasciata degli Stati Uniti in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme: lo ha detto  alla radio militare il sindaco di Gerusalemme Nir Barkat (Likud).
Barkat ha precisato di aver già avuto incontri in merito con funzionari americani. Nel corso di quei colloqui, ha aggiunto, è stato rilevato gli Stati Uniti dispongono in città di diverse proprietà che potrebbero essere adibite a quell’uso. ”Ma di sicuro – ha detto ancora Barkat – non penso che lo spostamento dell’ambasciata potrebbe avvenire in un giorno”.

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