Kosovo, volevano colpire la nazionale israeliana: presi 19 membri Isis

Pianificavano l'attacco in occasione della partita Albania-Israele. Erano in contatto con Lavdrim Muhaxheri, il jihadista chiamato "macellaio dei Balcani".

Alcuni arresti di sospetti jihadisti nel 2015
Alcuni arresti di sospetti jihadisti nel 2015
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17 Novembre 2016 - 15.40


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La polizia in Kosovo ha annunciato di aver arrestato diciannove persone negli ultimi dieci giorni, sospettate di avere legami con lo Stato Islamico e di pianificare attentati in Kosovo e nella vicina Albania, in particolare contro la nazionale di calcio israealiana. Lo riporta il Jerusalem Post.

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La polizia ha indicato che i sospetti erano in contatto con un membro dell’Isis, l’autoproclamato “comandante degli albanesi in Siria e in Iraq” Lavdrim Muhaxheri (foto in basso), dal quale avevano ricevuto l’ordine di attaccare. Conosciuto anche come il “macellaio dei Balcani”, famoso per l’operazione Van Damme che tra Brescia e Kosovo aveva portato a 4 arresti di presunti jihadisti.

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“Progettavano attacchi terroristici in Kosovo e anche (un attacco) contro la nazionale di calcio di Israele e i suoi tifosi durante la partita Albania-Israele”, ha spiegato in una nota la polizia del Kosovo.

La polizia aveva spostato l’incontro di qualificazione al Mondiale 2018 contro Israele – le due nazionali sono nello stesso girone dell’Italia – in programma il 12 novembre da Shkoder, nel nord del Paese, a Elbasan, vicino Tirana, nel timore di un possibile attacco dei militanti. Quattro persone erano state arrestate con l’accusa di terrorismo.

La polizia ha informato che i sospetti avevano programmato di compiere “attacchi terroristici sincronizzati”, ma non ha fornito ulteriori dettagli. Ha aggiunto che sono stati sequestrati esplosivi, armi, munizioni e un drone.

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Almeno 200 persone sono state arrestate o indagate in Kosovo per i sospetti legami con lo Stato Islamico negli anni recenti.

LEGGI: Estremismo made in Kosovo
Complessivamente 300 kosovari sono arrivati in Siria per combattere al fianco degli uomini dell’Isis e oltre cinquanta sono stati uccisi nel Paese.

Le agenzie internazionali e di sicurezza locale in Kosovo, compresa la missione Nato e la missione di polizia Ue, sono preoccupate che molte delle persone che tornano nel Paese provenienti da zone di combattimento rappresentino una minaccia per la sicurezza.

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Il Kosovo ha proclamato la sua indipendenza dalla Serbia nel 2008, con l’appoggio della comunità internazionale. Nel 2015 ha adottato una nuova legge che introduce pene detentive fino a quindici anni per chiunque sia giudicato colpevole di aver combattuto all’estero.

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