Trump deve ritirarsi? Il 43% degli americani pensa di sì

Per il 57% deve invece rimanere in gara. Hillary Clinton chiama a raccolta le donne: "Fermiamolo"

Donald Trump
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9 Ottobre 2016 - 17.33


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Il 43% degli americani vuole che Donald Trump si ritiri dalla corsa alla Casa Bianca. E’ quanto emerge da un sondaggio della Abc. Dal “rapid response poll” emerge anche come per il 57% il tycoon dovrebbe invece rimanere in gara, nonostante il video dello scandalo con affermazioni volgari e sessiste.

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Trump si è scusato per le frasi che risalgono a piu’ di 10 anni fa, dicendo che ”non riflettono” l’uomo che è adesso. E anche Melania, sua moglie, non è stata tenera nel commentare le parole del tycoon, ma spera in un perdono: “Resta un leader”, ha detto. Lo staff della campagna di Trump ha diffuso un video di un minuto e mezzo sugli account dei social network del candidato repubblicano, in cui Trump chiede scusa. Nonostante sia arrivato a poche ore dalla diffusione del video da parte del Washington Post, la sua popolarità è precipitata.

Una tegola che si è abbattuta sul magnate di New York a poche ore dal secondo dibattito televisivo con Hillary Clinton. La candidata democratica ha fatto appello a tutte le donne: “Avete il potere di fermare Donald Trump”, ha detto. “Disgustato” si è invee detto lo speaker della Camera Paul Ryan.

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Bufera tra i repubblicani. Ma la bufera arriva anche nel partito repubblicano. Il primo a scaricare Trump è stato l’ex governatore repubblicano John Huntsman che chiede al magnate “di lasciare” per dare spazio a “Mike Pence come candidato alla presidenza degli Usa”. Una procedura complicata ma che sembra piacere ai vertici dei repubblicani. Anche Mike Pence è invervenuto sulla vicenda, spiegando che non parteciperà al posto di Trump all’evento elettorale in Wisconsin e rompendo il silenzio ha aggiunto con una dichiarazione scritta: “Non posso tollerare o giustificare le parole di Donald Trump sulle donne e non posso difenderlo”. Pence ha aggiunto: “Come marito e come padre mi sento offeso dalle parole e dalle azioni descritte da Trump”. Il candidato alla vicepresidenza ha sottolineato però come le scuse del magnate siano state una mossa positiva: “Prego per la sua famiglia e per l’opportunità che avrà nel prossimo dibattito televisivo di mostrare al Paese cosa c’è realmente nel suo cuore”.

Ecco chi sono i big che hanno scaricato Trump. La Bbc ha stilato un elenco di tutti i big del partito repubblicano che hanno già scaricato Trump. Susan Collins, senatrice Maine; Dan Sullivan, senatore Alaska; Lisa Murkowski, senatrice Alaska; Kelly Ayotte, senatrice New Hampshire; Jeff Flake, senatore Arizona; Dean heller, senatore Nevada; Mark Kirk, senatore Illinois; Ben Sasse, senatore Nebraska; Mike Crapo, senatore Idaho; Rory Gardner, senatrice Colorado; Lindsey Graham, senatrice South Carolina; John Thune, senatore South Dakota; Dan fischer, senatore Nebraska; John Mccain, senatore Arizona. Jeb Bush, ex governatore Florida; Tim Pawlenty, ex governatore Minnesota; Gary Herbert, governatore Utah; Jason Chaffetz, membro del congresso, Utah; Carly Fiorina, ex eceo di Hp e candidata alle presidenziali; Barbara Comstock, membro del congresso, Virginia; Mike Coffman, membro del congresso, Colorado; Mike Lee, membro del congresso, Utah; William Cohen, ex segretario alla Difesa; Michael Hayden, ex direttore Cia, ex direttore Nsa; John Kasich, governatore Ohio, candidato alle presidenziali 2016; Tom Ridge, ex governatore Pennsylvania, ex segretario per la sicurezza nazionale; Mitt Romney, ex governatore del Massachusetts, nominato per le elezioni del 2012; Ileana Ros-Lehtinen, membro del congresso, Florida; George W. Bush, ex presidente degli Stati Uniti; Richard Armitage, ex vice segretario di stato; Hank Paulson, ex segretario al Tesoro; Brent Scowcroft, ex consigliere per la sicurezza nazionale; Richard Hanna, membro del congresso, New York; Chris Shays, ex membro del congresso, Connecticut; Meg Whitman, importante finanziatore repubblicano, ceo of Hewlett Packard.

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