L’esercito del presidente siriano Bashar al-Assad ha riconquistato il controllo della zona nei pressi del quartiere al Farafira di Aleppo, nel cuore della città vecchia, strappandolo dalle mani dei ribelli. La presa della zona è stata accompagnata da una serie di raid aerei che hanno devastato ancora di più la già martoriata città, simbolo della guerra che si sta svolgendo in Siria.
Per la prima volta dopo due anni, la linea del fronte si è spostata in avanti secondo quanto riferito da fonti militari siriane, leali al presidente al-Assad. Si tratta del primo concreto successo nel corso della controffensiva lanciata dal regime di Damasco per riprendere il controllo della città, da anni divisa tra zone ribelli e fedeli al governo. Al momento, unità militari del genio stanno procedendo al disinnesco delle trappole esplosive disseminate dai guerriglieri islamisti in fuga.
Raid russi permettono la riconquista. La riconquista giunge dopo diversi giorni di pesanti incursioni aeree da parte dell’aviazione siriana appoggiata da quella russa sui quartieri orientali di Aleppo dopo la rottura della tregua negoziata tra Washington e Mosca. I raid hanno spinto le potenze occidentali ad attribuire alla Russia la responsabilità di veri e propri crimini di guerra, accuse che il Cremlino ha rispedito al mittente giudicandole inaccettabili.
Missili su un ospedale di Aleppo. Secondo alcuni medici, citati dall’agenzia Reuters, missili avrebbero colpito questa mattina l’ospedale di Aleppo Est, nella zona controllata dai ribelli. I morti sono 17. Il radiologo Mohammed Abu Rajab riferisce di macerie cadute sul reparto terapia intensiva, dove sono ricoverati i pazienti. Il raid sarebbe avvenuto prima dell’alba, intorno alle 4.
