Contro i migranti l'Ungheria ha istituzionalizzato la xenofobia
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Contro i migranti l'Ungheria ha istituzionalizzato la xenofobia

Nils Muiznieks, commissario dei diritti umani del Consiglio d'Europa attacca il governo di estrema destra di Budapest

Migranti bloccati alla frontiera con l'Ungheria
Migranti bloccati alla frontiera con l'Ungheria
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28 Settembre 2016 - 18.30


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Un attacco duro ma totalmente fondato: ‘Xenofobia istituzionalizzata’: è la sola definizione che si può dare alla politica del governo di Viktor Orban su migranti e rifugiati”. Lo ha affermato Nils Muiznieks, commissario dei diritti umani del Consiglio d’Europa, in un editoriale pubblicato dal New York Times.
 “L’allontanamento dell’Ungheria dalla protezione dei diritti umani e dallo stato di diritto non è una novità, ma è sull’immigrazione che il distacco è più evidente” ha scritto Muiznieks, facendo riferimento alla legge entrata in vigore a luglio che permette “l’espulsione sommaria di migranti intercettati entro le 5 miglia dal confine” e il reclutamento da parte della polizia di 3mila persone per quelle che sono chiamate “le unità d’azione dei cacciatori di confine”.
Questi sviluppi “preoccupanti” sono avvenuti durante “una campagna per demonizzare i rifugiati orchestrata dal governo dal 2015, e che ha raggiunto nuove vette in preparazione del referendum del 2 ottobre” ha affermato Muiznieks.
 “Sfortunatamente l’Europa conosce altre campagne anti migranti cosi oltraggiose, ma mentre in altri Paesi a farle sono partiti come la Lega Nord, il Front National o lo Ukip che sfruttano i messaggi xenofobi, in Ungheria è il governo” ha affermato Muiznieks.

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