Dopo i bombardamenti contro Isis e curdi, i carri armati turchi entrano in Siria
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Dopo i bombardamenti contro Isis e curdi, i carri armati turchi entrano in Siria

Erdogan ormai ha dichiarato apertamente la guerra al vero nemico di sempre: i curdi di Ypg che hanno combattuto sul serio il Califfato.

L'entrata dei carri armati
L'entrata dei carri armati
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24 Agosto 2016 - 12.32


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Dopo i bombardamenti a tappeto contro le postazioni dell’Isis e contro quelle dei resistenti curdi che hanno combattuto in questi anni, per davvero, una dozzina di carri armati turchi hanno attraversato il confine siriano per completare le loro attività di devastazione dei cantoni curdi indipendenti e democratici.
Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha detto ufficialmente che l’operazione è finalizzata sia contro Isis che contro i combattenti curdi. Lo scopo dei turchi è bombardare e ammazzare il più possibile i curdi per impedire loro – questa la tesi militare – che possano riempire il vuoto lasciato dall’Isis e creare un’area autonoma vicino al confine che potrebbe favorire il separatismo curdo in Turchia. Come dire: la situazione è ben chiara, a questo punto. L’offensiva sulla città siriana di Jarablus è stata così commentata da Erdogan Al Jazeera. “Il troppo è troppo – ha detto Erdogan – ogni popolo ha diritto a difendersi, e non ci importa quello che dicono della Turchia”. Negli ultimi giorni Ankara aveva avvertito che avrebbe “spazzato via” le organizzazioni che operano dalla Siria e che giudica “terroristiche”. Come dire: grande rispetto per la libertà e per i diritti.

I carri armati sono stati seguiti da pick-up con na bordo i cosiddetti ribelli siriani della controversa Free Syrian Army. Per Erdogan, il cui atteggiamento verso l’Isis è sempre stato equivoco, si tratta di sistemare i confini e di combattere il vero nemico: la democrazia popolare curda.

Evidentemente archiviate le polemiche con Putin per l’abbattimento di un jet russo sul confine. Sembra chiaro che l’accordo sia stato sulla pelle dei curdi. La Turchia vede la Ypg curda come un’estensione del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), un gruppo turco-curdo ribelli in lotta per l’autonomia dal 1980. C’è solo un problema geostrategico:  Ypg è sostenuta dagli Stati Uniti come una delle forze più efficaci in battaglia. Martedì scorso Ypg ha preso il controllo della maggior parte della città siriana a nord-orientale di Hassakeh.

 

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