Siria, asse Mosca-Teheran: i raid russi in partenza dalle basi in Iran
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Siria, asse Mosca-Teheran: i raid russi in partenza dalle basi in Iran

Gli attacchi aerei partiti da Hamadan contro gruppi terroristici dell'Isis e di al Nusra.

Su-34 tornano alla base.
Su-34 tornano alla base.
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16 Agosto 2016 - 17.06


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Sviluppo a sorpresa della situazione bellica siriana. Bombardieri russi Tu-22M3 scortati da jet Su-34 partiti dalla base di Hamadan, in Iran, hanno colpito cinque depositi di armi dei ribelli in Siria. I Tu-22M3 sono stati recentemente schierati in Iran e il ministero russo della Difesa ha confermato la decisione assunta dal Cremlino.

Gli obiettivi. I Tupolev Tu-22M3 e i Sukhoi Su-34 sono partiti a pieno carico dalla base di Hamadan, nel territorio della Repubblica islamica dell’Iran, per un attacco condotto contro obiettivi dei gruppi terroristici dell’Isis e al Nusra, affiliato locale di al-Qaeda, nelle province di Aleppo, Deir ez-Zor e Idlib. Nell’attacco, secondo quanto riferisce il ministero della Difesa russo, oltre a un significativo numero di guerriglieri, sono stati colpiti cinque grandi depositi di armi e carburante oltre a campi di addestramento nelle aree di Serakab, Al-Bab, Aleppo e Deir el-Zor, tre punti sotto controllo dei ribelli vicino alla città di Jafr e Deir ez Zor.

L’azione russa è stata coordinata anche con la copertura aerea ai cacciabombardieri fornita dai Su-30cm e dai Su-35, partiti dalla base siriana di Hmeymim da tempo utilizzata. “Tutti gli aerei russi dopo la missione di combattimento sono tornati alle basi sani e salvi”, hanno reso noto le autorità militari russe.

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Dal canto suo, il responsabile della sicurezza nazionale iraniana, Ali Shamkani, ha dichiarato che la collaborazione tra Teheran e Mosca per la lotta contro il terrorismo è strategica e che si prevede di coordinare sempre meglio capacità e strutture. 

 

Secondo quanto si apprende dal Ministero della Difesa russo i Tupolev Tu-22M3 e Sukhoi Su-34 sono partiti “carichi di bombe” dalla base di Hamadan (Repubblica Islamica dell’Iran), per un “attacco aereo contro obiettivi sui gruppi terroristici dello Stato islamico e Dzhabhat al Nusra (affiliato ad al-Qaeda) nelle province di Aleppo, Deir ez-Zor e Idlib.

Colpiti cinque grandi depositi di armi. Nell’attacco sono stati “colpiti cinque grandi depositi di armi, munizioni, carburante e lubrificanti, campi di addestramento per militanti nelle aree degli insediamenti di Serakab, Al-Bab, Aleppo e Deir el-Zor, tre punti di controllo dei militanti vicino alla città di Jafr e Deir ez Zor e un significativo numero di militanti”.

Tutti gli obiettivi del raid venivano utilizzati dai “gruppi di militanti che operano nella zona di Aleppo”.

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L’azione russa è stata coordinata con copertura aerea ai cacciabombardieri condotta dai Su-30cm e dai Su-35, partiti dalla base siriana di Hmeymim, utilizzata ormai da quasi un anno da Mosca. “Tutti gli aerei russi, dopo la missione di combattimento che ha avuto successo, sono tornati alla base”, sottolinea il Ministero.
Raid da Iran meno costosi e più sicuri 

Secondo il presidente della Commissione Difesa della Duma, inoltre, decollare dagli aerodromi in Siria per i raid comporta dei rischi perché bisogna sorvolare zone di conflitto. La pensa allo stesso modo il vice presidente della Commissione Difesa del Senato russo, Franz Klintsevich: “È un passo di grande importanza – ha dichiarato il senatore – sia dal punto di vista tattico sia strategico: innanzitutto aumenta la sicurezza dei voli, secondo cresce anche notevolmente l’efficacia dei raid contro l’Isis, si riduce il tempo di volo e cresce il carico delle bombe”.

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