Proteste in Minnesota, negli scontri feriti 5 agenti

Obama fa appello all'unità nazionale: "Gli americani sono tutti indignati".

Proteste negli Usa
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10 Luglio 2016 - 10.20


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Anche ieri, 9 luglio 2016, negli Usa è stata una giornata di protesta: manifestazioni si sono svolte in tutto il territorio americano per ricordare le brutali uccisioni di neri da parte della polizia avvenute negli ultimi giorni. Gran parte delle iniziative erano organizzate dal movimento ‘Black lives matter’. Le autorità della Lousiana, inoltre, hanno annunciato di avere arrestato a Baton Rouge, la capitale dello Stato, uno dei più famosi attivisti neri dell’organizzazione, DeRay McKesson. Non si conoscono ancora le ragioni esatte dell’arresto, verificatosi lungo un’autostrada locale, la Airline Highway, come ha costatato un giornalista dell’Associated Press. In tutto il Paese sta crescendo di ora in ora la diffidenza tra i neri e la polizia e viceversa, tanto che agli agenti è stato detto di essere sempre in coppia a pattugliare. I timori di nuovi incidenti si allungano anche sulla campagna elettorale a poche settimane dalle convention del partito democratico e quello repubblicano. Dallas intanto si prepara ai funerali dei cinque agenti uccisi, mentre al dipartimento di polizia scatta l’allerta per minacce.

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Minnesota: 5 agenti feriti negli scontri con manifestanti. Cinque agenti sono rimasti feriti negli scontri avvenuti tra le forze del’ordine e i dimostranti a St. Paul, nel Minnesota. Le forze dell’ordine sono intervenute per far sgomberare l’accesso all’autostrada Interstate 94 bloccata dai manifestanti che protestavano contro la recente uccisione di due afroamericani. Gli agenti hanno lanciato lacrimogeni contro il corteo di almeno 200 persone che si è rifiutato di lasciare la zona. In un tweet, la polizia di St. Paul fa sapere che sono stati effettuati anche una serie di arresti, ma non ha precisato il numero mentre cinque agenti sono rimasti feriti dopo essere stati colpiti da pietre, bottiglie e petardi lanciati dai manifestanti.

Obama: L’America non è così divisa. Dal Summit Nato, Obama ha tentato sempre ieri di riconciliare la Nazione: “L’America non è divisa come qualcuno ha suggerito, non è tornata agli anni Sessanta”. Obama ha fatto appello all’unità del Paese: “Gli americani di tutte le razze sono giustamente indignati dagli ingiustificabili attacchi alla polizia, a Dallas come altrove”. E ha poi aggiunto: “Questo comprende i manifestanti, i membri delle famiglie che hanno forti preoccupazioni sulla condotta della polizia e che la ritengono inaccettabile”. Ma su questo “non c’è divisione”, ha aggiunto spiegando che bisogna “riflettere e fare un passo indietro, perché la retorica che stiamo ingaggiando deve essere costruttiva e non distruttiva”. “Lo squilibrato che ha compiuto l’attacco a Dallas non è rappresentativo degli afroamericani americani”, e “non possiamo lasciare che le azioni di pochi definiscano tutti gli americani”. Ma il presidente ha ammesso, sempre da Varsavia, che “afroamericani e ispanici sono trattati in modo diverso dal nostro sistema di giustizia” e ha annunciato che la prossima settimana si riunirà alla Casa Bianca la task force messa in piedi dopo la tragedia di Ferguson, con la partecipazione della comunità di attivisti e della polizia. “Per quanto dura, penosa, sia stata questa ultima settimana, ci sono le fondamenta per la ricostruzione del nostro tessuto sociale”, ha promesso il presidente, che rientrerà negli Usa per il funerale degli agenti uccisi a Dallas, accorciando di qualche giorno la sua permanenza in Europa.

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