Chi è il più grande nemico della Siria? L’Isis? No, la Turchia. E il botta e risposta tra Assad ed Erdogan continua:
le forze del regime siriano potrebbero liberare Raqqa dall’Is “in pochi mesi o poche settimane” se non fosse per gli “sforzi della Turchia a sostegno dei terroristi”. Lo ha dichiarato il presidente siriano Bashar al-Assad, in un’intervista alla tv australiana Sbs. “Raggiungere Raqqa – ha detto Assad al giornalista Luke Waters – non è così difficile da un punto di vista militare. E’ una questione di tempo, stiamo andando in quella direzione”.
“Ma il punto è – ha continuato – cosa potrebbe fare l’altra parte, il nemico, e questo ha una relazione diretta con gli sforzi che la Turchia e soprattutto Erdogan fanno per supportare questi gruppi, perché questo è quello che accade fin dall’inizio”. “Senza prendere in considerazione lo sforzo turco a sostegno dei terroristi – ha proseguito Assad – ogni risposta è lontana dalla realtà e non tiene conto dei fatti”.
Per il presidente siriano, Raqqa “è importante quanto Aleppo, Damasco o qualsiasi altra città. Il rischio legato a questi terroristi non è quanta terra occupano, perché non è una guerra tradizionale. E’ questione di quanta ideologia possono inculcare nella mente della gente che vive in quelle aree, questa è la cosa più pericolosa”.
