Human Rights Watch (Hrw) ha rilanciato l’allarme, così come già fatto il mese scorso: “Le guardie di frontiera turche sparano ai richiedenti asilo siriani che cercano di raggiungere la Turchia”.
Secondo l’ong Usa, “l’uso eccessivo della forza” da parte dell’esercito di Ankara contro rifugiati e trafficanti di esseri umani ha causato finora la morte di 5 persone, tra cui un bambino. Inoltre ci sarebbero almeno altre 14 persone gravemente ferite.
L’ong ha sottolineato in una nota le ambiguità del governo turco: da un lato, agli occhi della comunità internazionale continua a proclamare una “politica delle porte aperte” nei confronti dei siriani, nella reatà dei fatti sta ” costruendo un nuovo muro di confine” – già completato per 1/3 – e una pratica di respingimenti di profughi alla frontiera, che prosegue “almeno da metà agosto”. Adesso Hrw ha chiesto ad Ankara un’effettiva riapertura della frontiera.
Il mese scorso, alla vigilia dell’avvio dei rinvii dalla Grecia nell’ambito dell’accordo Ue-Turchia, anche Amnesty International aveva sollevato pesanti accuse – seccamente respinte dal governo turco, come quelle di Hrw – di rimpatri forzati di rifugiati in Siria.
