Sondaggio in Grecia: dramma migranti? Colpa dell'Ue

Un sondaggio conferma quello che molti potevano intuire: nove cittadini ellenici su dieci accusano l’Unione europea di essere la vera responsabile per il dramma dei migranti

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2 Marzo 2016 - 14.38


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Nove cittadini greci su dieci pensano che è colpa della UE non aver aiutato Atene a trattare il grande problema del flusso dei rifugiati: a certificarlo è un sondaggio di opinione che però non fa altro che certificare uno stado d’animo che chiunque avrebbe potuto percepire. Ad un anno dall’inizio della crisi che sta testando fino in fondo la resistenza della Grecia e la coesione all’interno dell’ Unione europea, la stragrande maggioranza degli ellenici addebita la maggior colpa per le drammatiche immagini di profughi che annegano nel Mar Egeo e l’attacco alle recinzioni di confine principalmente ai partners europei

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Lo comferma un sondaggio effettuato da società di ricerche demoscopiche “Problema pubblico” e pubblicato sul quotidiano “To Vima” .Secondo il 92 per cento degli intervistati l’Unione europea non è riuscita a sostenere adeguatamente la Grecia nell’ affrontare la sfida. Più della metà dei greci (54 per cento) ritiene che la responsabilità principale per la crescente crisi nasce dal carente monitoraggio dei flussi di profughi da parte dell’ l’Occidente, mentre il 28 per cento degli intervistati individua i colpevoli nei dirigenti greci (l’attuale governo, così come i partiti di opposizione), e il 10 per cento nella vicina Turchia.

Alla richiesta di valutare la risposta della società, otto su dieci i greci hanno dato un punteggio elevato alla Guardia Costiera greca, alle forze armate ed alle organizzazioni non governative : nella classifica delle valutazioni positive seguono le attività svolte da Stato e Chiesa, ma soprattutto con riguardo alle parrocchie ed ai governi locali, mentre quello di Atene chiude la lista con appena il 40 per cento di opinioni positive.
Inoltre, sei de dieci dei partecipanti al sondaggio si dicono certi che la crisi dei rifugiatisi protrarrà a lungo e non è certo una sfida temporanea.

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Ancora, due terzi dei greci intervistati hanno espresso simpatia per i rifugiati (ilo 38 per cento compassione, il 29 per cento dolore), mentre solo il 16 per cento esprime ansia , ed il quattro per cento vera paura.La maggior parte dei greci (66 per cento) non abbraccia l’idea di chiudere le frontiere alle persone bisognose,e nella medesima percentuale preferiscono la loro sistemazione in centri di accoglienza aperti piuttosto che in campi chiusi.

Alla domanda su quale potrebbe essere la soluzione permanente di rifugiati in Grecia, il 55 per cento degli intervistati ha detto che preferirebbe vederli continuare il loro viaggio verso l’Europa centrale di accoglierli a determinate condizioni.

Maria Spyropoulou, Ibna

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