Un dubbio. Un sospetto. Un forte sospetto, anche se mancano le prove. Quello di Regeni ptrebbe essere stato un omicidio di Stato realizzato da qualche segmento delle forze di sicurezza egiziane o da qualche gruppuscolo con coperture di alto livello.
Un omicidio che si è tentato di mascherare, nascondere.
Troppe reticenze, troppe bugie, troppi ritardi da parte delle autorità egiziane per non far pensare a qualche losco retroscena. Compresa l’eliminazione di una persona scomoda che – secondo i metodi deiregimi autoritari – poteva essere giudicata dovversiva solo per avere qualche contatto o aver fatto qualche domanda.
Una convinzione propria anche del senatore Luigi Manconi: “Giulio Regeni è la vittima di un’evidente operazione politico-militare. Ormai sono confermate le torture”, pratica “tipica di operazioni di quel genere” “Sin dal primo momento le cose sono apparse così come oggi vengono confermate. Mi sembra che l’Italia abbia un atteggiamento di notevole determinazione: per una volta le nostre autorità sono state tempestive e determinate. Aspetto che quelle prime mosse abbiano un esito”.
Nel frattempo “presenterò un’interrogazione, come senatore singolo, e stiamo pensando di convocare un’audizione in commissione, ma per il momento aspetto le risultanze delle indagini” da parte italiana, perché “il problema è soprattutto su quali informazioni riusciamo a ottenere dalla procura egiziana”.
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