Il sottile confine tra la vita e la morte

Un'immagine bella e potente, non solo perché questa piccola creatura è salva, ma perché anche gli altri rifugiati che erano con lui non hanno perso la vita.

Il sottile confine tra la vita e la morte
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30 Ottobre 2015 - 19.29


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Una vita riacchiappata. Speranze per tutta l’umanità. E’ una foto di gioia in mezzo a tanto orrore, quella del fotoreporter Giorgos Moutafis ([url”Reuters”]http://www.reuters.com/news/picture/plucked-from-the-aegean-sea?articleId=USRTX1TY2Q&utm_source=twitter[/url]), scattata a Lesbo in Grecia durante il salvataggio di un catamarano semi affondato che trasportava 150 migranti, la maggior parte siriani.

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E’ un’immagine bella, non solo perché questa piccola creatura è salva, ma perché secondo l’autore dell’immagine, testimone di questa attraversata nel mare Egeo, nessuno dei rifugiati che erano con il piccolo ha perso la vita.

A guardarla, sembra che il piccolo Aylan sia risorto. Ogni bambino strappato alla morte nel Mediterraneo (sempre più tomba e non ponte), ci dà la speranza che un mondo dove non esistano più piccoli corpi inermi galleggianti o riversi su una spiaggia, sia possibile. Non dobbiamo smettere di crederci e di lottare.

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