La situazione ucraina sul piano umanitario e su quello delle risorse continua a rivelarsi sempre più disperata soprattutto nelle regioni del Donbass, dove gli aiuti a pioggia distribuiti dall’Occidente continuano a non arrivare. Il governo degli Stati Uniti ha appena deliberato un nuovo stanziamento per Kiev oltre ad aiuti diretti in cibo,allggi di fortuna e acqua.
La decisione segue ad un ennesimo incontro tra vicepresidente degli Stati Uniti, Joe Biden e il presidente ucraino Petro Poroshenko.”Il vice presidente ha informato il presidente Poroshenko che gli Stati Uniti offrono ulteriore contributo di 17,7 milioni dollari“, informa la Casa Bianca in un comunicato, aggiungendo che il denaro sarà accantonato per esigenze mediche, alimenti e acqua potabile.
Biden ha anche detto a Poroshenko che gli Stati Uniti sono pronti a fornire all’Ucraina alcune garanzie di prestito del valore di 1 miliardo dollari come parte del sostegno finanziario per 2015, ma com è ovvio i due hanno anche discusso di riforme.”Il vice presidente ha accolto con favore la nomina a Kiev di un nuovo capo dell’ufficio anti-corruzione e ha incoraggiato l’ulteriore attuazione della riforma del diritto, comprese le misure anti-trust e la riforma giudiziaria,” continua il comunicato.La scorsa settimana, Poroshenko ha nominato Artyom Sytnykquale nuovo direttore dell’ufficio nazionale anticorruzione.
La scorsa settimana anchel’Unione europea ha approvato un nuovo pacchetto di salvataggio per l’Ucraina del valore di 1,8 miliardi di euro,con un primo stanziamento di 600 milioni previsto in estate, secondo la Commissione europea.La situazione economica del Paese appare senza speranza, con un debito estero che ha superato i 70 miliardi di euro all’inizio del 2015. Le riserve bancarie centrali sono inferiori ai 5 miliardi, ed in 12 mesi la “grivna” ha perso circa il 70 per cento del suo valore.
Ma se tutta l’Ucraina è in pessime condizioni, le sue ragioni orientali sono davvero allo stremo: poche settimane fa, il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF) ha descritto come drammatica la necessità di proteggere le strutture mediche nelle aree filorusse, sottolineando l’urgenza di consegnare forniture mediche in modo sicuro per la regione devastata dalla guerra e che sta vivendo una crisi umanitaria senza precedenti.
In un comunicato diffuso il 19 marzo, UNICEF ha detto che più di 100 strutture sanitarie sono state danneggiate o distrutte durante i combattimenti nelle regioni di Donetsk e Lugansk, oltre 3.000 civili sono morti e 2.200 persone sono scomparse dall’inizio del conflitto militare o nel corso dell’ultimo anno di auto-proclamata Repubblica Popolare di Dones’k. Il servizio stampa aggiunge che 9.500 edifici sono stati danneggiati o completamente distrutti, per un costo totale superiore a 64 milioni dollari.
La Russia ha offerto l’aiuto alle regioni orientali dell’Ucraina, inviandovi numerosi convogli di aiuti umanitari e assicurando l’assistenza medica ai feriti, ed il presidente russo Vladimir Putin insiste col fatto che Mosca fornirà Ucraina con sconti sul gas e carbone, perché è veramente interessata alla sua ripresa economica, ma vuole che gli aiuti siano distribuiti a tutta la popolazione: “Vogliamo vedere l’Ucraina uscire dalla crisi, perché è un vicino ed un partner ed è nel nostro interesse avere pace ai nostri confini per essere in grado di sviluppare legami economici con un partner prospero”, ha ripetuto qualche giorno fa, ma nello stesso tempo critica Kiev perché continua ed escludere la regione del Donbass dal flusso di merci e di energia. Anzi, dice Putin, dopo gli accordi Minsk di dello scorso febbraio le città della regione sono diventate più isolate:”Stiamo assistendo ad un blocco totale di Donbass – accusa Putin – e questo vale per il settore finanziario, il sistema bancario, le prestazioni sociali e le pensioni”.
Il governo centrale ucraino ha sospeso da oltre un anno i pagamenti di stipendi e pensioni ed ogni altra forma di “welfare” nelle regioni di Donetsk e Lugansk, e nello scorso febbraio ha bloccato anche le forniture di gas verso quell’area, affermando di averlo fatto a causa dei danni provocati dalla guerra alle tubazioni. In risposta, il primo ministro russo Dmitry Medvedev ha ordinato al ministero dell’Energia ed alla “Gazprom”, società energetica di proprietà statale, di fornire direttamente gas alle repubbliche autoproclamate di Donetsk e Lugansk . Uno dei più recenti sforzi degli operatori umanitari attivisti russiè riuscito dd aiutare otto bambini con disturbi cardiaci, che dall’ Ucraina orientale sono stati trasportati a Mosca in ospedale per ricevere cure mediche urgenti. In Russia sono state aperte anche numerose campagne “online “ di privati volte a raccogliere cibo, vestiti e medicine per quanti vivono nella regione del Donbass.
Fonti : Agenzie
