Sui piani di salvataggio finanziario dell’Ucraina che stanno impegnando Fondo monetario internazionale ed Unione europea , grava un macigno che un anno fa pochi avevano considerato, ma adesso minaccia di far crollare tutti gli entusiasmi. Kiev deve a Mosca per il periodo precedente alla crisi altri 3 miliardi di euro, tutti derivanti alle obbligazioni emesse dai governi di prima e acquistate quasi esclusivamente dalla Russia e se questo di aggiunge ai debiti per le forniture di gas si toccano cifre che anche il meglio intenzionato dei salvatori sarebbe disposto ad affrontare. Le regole del Fondo monetario internazionale dicono che non si possono concepire piani di salvataggio per un Paese che cada in “default” su prestiti ottenuti da un’istituzione statale, e questo rischia di essere proprio il caso dell’Ucraina.
“Rispetto a questioni di questo genere seguiamo la politica della non tolleranza – dichiara dopo questa scoperta William Murray, numero due dell’ufficio per le comunicazioni di Fmi – e temo proprio che il debito dell’Ucraina alla Russia debba essere considerato debito statale.: se non sbaglio, i 3 miliardi di dollari in“Eurobond”sono in possesso del fondo sovrano russo, e quindi fanno parte del debito pubblico”.
Il Fondo ha approvato di recente un pacchetto di salvataggio per Kiev dell’importo complessivo di 17,5 miliardi e il governo ucraino aveva già detto che non sarebbero stati sufficienti,ma la questione sembra continuare a complicarsi ed ogni giorno che passa ed “il Fondo non ha ancora chiarito il suo atteggiamento verso l’intera questione”, aggiunge Murray.
Per drla in termini più schietti, se la Russia rifiuta la possibilità di ristrutturare il debito di Kiev l’Ucraina potrebbe affrontare un “default imminente”, mettendo FMI in una situazione imbarazzante.
Il ministro delle finanze russo, Anton Siluanov ha detto venerdì di considerare quei 3 miliardi parte del ufficiale debito dell’Ucraina e che “in questo caso la Russia sicuramente agisce come creditore ufficiale in questo caso, e non è disposta a ristrutturazioni poiche attraversa una congiuntura economica difficile. D’altro canto, non disponiamo di alcuna informazione circa le possibilità di risolvere il debito dell’Ucraina attraverso il “club di Parigi” delle nazioni creditrici”.
Finora Kiev ha rivecuto una prima rata degli aiuto per 5 miliardi, ma il Fondo ha ripetutamente avvertito che violazioni del cessate il fuoco in Ucraina sud-est, insieme con la sua incapacità di ripianificare il debito per i creditori privati potrebbero anche rappresentare un rischio rilevante per l’attuazione del programma di salvataggio. Da tutto questo consegue che oggi l’Ucraina ha solo due possibili modi per salvare la situazione del suo debito: o rinegoziarlo con Mosca però passando attraverso il “club di Parigi” delle nazioni creditrici, o vendere le obbligazioni sul mercato secondario, con perdite catastrofiche.
Nel frattempo le acque riprendono ad agitarsi anche sul piano politico e militare: all’Est alcuni volontari del “battaglione Aidar”, famosi per le violenze che usano perpetrare, sono stati arrestati nell’ autoproclamata “repubblica di Lugansk” perchè secondo i servizi di sicurezza della fazione filorussa stavano progettando attentati terroristici. Il gruppo armato è lo stesso che il 30 gennaio scorso aveva circondato a Kiev il ministero della Difesa per protestare contro il progetto di assimilare all’esercito le unità combattenti “autonome”.
Il battaglione “Aidar” è formato da mercenari e neonazisti provenienti da diverse parti del mondo, e secondo la polizia dei separatisti alcuni degli arrestati avrebbero già confessaro di essersi infiltrati nelle regioni dell’Est per organizzare stragi ai danni dei civili. Nello stesso momento, per giunta, l’Armata di Kiev starebbe violando anche gli accordi di Minsk poiché pare abbia spostato alcuni sezioni di artiglieria dopo averte ritirate dal fronte: “Alla 23 di venerdì scorso – afferma un comunicato – le nostre forze hanno registrato movimenti di veicoli blindati e di truppe ucraine dalla città di Belovods, che è sotto il loro controllo, in direzione di Stanica-Luganskaya. E gli armamenti trasportati comprendevano vari tipi di artiglieria “.
Fonti: Agenzie
