Samantha, aspirante commessa esclusa da Abercrombie perché porta il velo

Imbarazzo e un mare di polemiche ha generato la decisione del brand di abbigliamento dedicato ai giovani Abercrombie & Fitch.

Samantha Elauf
Samantha Elauf
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26 Febbraio 2015 - 13.09


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Il colosso di abbigliamento giovane Abercrombie & Fitch messo in grave imbarazzo da una giovane poco più che ventenne. Samantha Alouf ha trascinato l’azienda famosa in tutto il mondo davanti alla Corte Suprema per essere stata scartata dopo un colloquio di lavoro a causa del fatto che indossava il velo delle fedeli musulmane, l’hijab.

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Samantha si presentò al colloquio nel 2008, quando aveva 17 anni, a Tulsa in Oklahoma. Aspirava a fare la ragazza immagine e indossare i capi della griffe per promuovere le vendite. Il manager le diede un punteggio alto ma il responsabile della catena obiettò che la ragazza si era presentata indossando l’hijab, e ciò era contrario alle regole di Abercrombie che vieta agli addetti di portare capricapo per motivi religiosi.

Samantha si rivolse all’Equal Employment opportunity Commission, e fece causa vincendo il primo round. In appello la sentenza è stata però favorevole all’azienda perchè la ragazza durante il colloquio non aveva spiegato di indossare il velo per motivi religiosi. E qui scoppia la polemica: la Commissione giudica pericoloso definire necessario dichiarare la propria fede durante un colloquio di lavoro.

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La parola passa alla Corte Suprema. La decisione è destinata ad avere ricadurte importanti sulla società Usa

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