Tra le vittime anche quattro bambini, che sono rimasti uccisi oggi a Gaza, nel corso dei raid israeliani. Le vittime, riferiscono fonti palestinesi, sono state colpite da proiettili provenienti dal mare, probabilmente da una motovedetta, mentre si trovavano in un bar sulla spiaggia. Secondo le prime informazioni le vittime sarebbero membri dello stesso clan familiare, i Bakr: Ahed (10 anni); Zakarya, (10); Ramez (11); Mohammad (9). Fonti locali sostengono – ma ancora non c’è conferma – che un quinto bambino è morto con loro, e che ci sono diversi feriti.
La tensione tra Israele e Hamas sale di ora in ora e a pagarne il prezzo più alto sono solo i civili. Al nono giorno dell’offensiva israeliana è ormai drammaticamente salito a 203 morti il bilancio dei bombardamenti sulla Striscia di Gaza (più di 40 bambini sono morti). Lo ha riferito l’agenzia di stampa Dpa – che cita il portavoce del ministero della Sanità di Gaza, Ashraf al-Qedra. Nella notte sono proseguiti i raid, ripresi ieri pomeriggio dopo una breve pausa per il tentativo del mediatore egiziano di porre fine alle ostilità, e il lancio di missili dalla Striscia di Gaza contro Israele. I feriti palestinesi sono almeno 1520. Due uomini ed un ragazzo sono morti a Rafah, secondo fonti palestinesi.
Stando alla Dpa Israele ha colpito obiettivi nella Striscia di Gaza ogni dieci minuti dalla ripresa dei raid. Tra gli obiettivi, secondo gli israeliani, gruppi di militanti responsabili del lancio di razzi e case di militanti e leader di Hamas, compresa – secondo testimoni – quella dell’ex ministro degli Esteri Mahmoud al-Zahar.
Israele avverte 100.000 abitanti di Gaza: evacuareL’esercito israeliano ha chiesto nella notte a circa 100.000 residenti del nord e dell’est di Gaza, vicino al confine con Israele, di evacuare le loro abitazioni dalle 8 di stamani (le 7 in Italia). Secondo fonti militari, messaggi vocali sono stati diffusi in particolare per il quartiere orientale di Shuja’iyya: i residenti sono stati chiamati ad “evacuare nell’interesse della loro sicurezza”. Nuovi raid aerei sarebbe dunque previsti in mattinata sulla zona. L’esercito israeliano dà notizia intanto di aver compiuto un attacco contro l’abitazione di Fathi Hamad, ex ministro dell’Interno di Hamas a Gaza.
Hamas, che secondo Israele è responsabile della gran parte dei razzi partiti dalla Striscia di Gaza, potrebbe voler “sorprendere” le forze israeliane nelle prossime ore e giorni allungando la gittata dei razzi oppure realizzando un attentato: lo ha detto una fonte dell’esercito al quotidiano Yedioth Ahronoth. La fonte ha anche commentato l’appello notturno lanciato agli abitanti di Gaza perche’ lascino le proprie abitazioni: Israele, ha detto, non sa quanti abbiano raccolto l’invito, ma finora i palestinesi nella Striscia di Gaza hanno dimostrato di preferire mettersi in salvo piuttosto che mantenere la propria fedeltà ad Hamas.
Vittime anche in Israele
Sempre ieri i media israeliani hanno riferito della morte di un civile israeliano di 38 anni rimasto ferito al valico di Erez, al confine tra Israele e la Striscia di Gaza, dall’esplosione di proietti di mortaio lanciati dal territorio palestinese. Si tratta la prima vittima israeliana da quando è iniziata l’operazione ‘Confine protettivo’.
No alla tregua
Martedì Hamas e la Jihad Islamica hanno di fatto respinto la tregua proposta dall’Egitto, affermando di non essere stati consultati. Dal fallimento dell’iniziativa egiziana, secondo la Dpa, Hamas e la Jihad Islamica hanno lanciato 142 razzi contro Israele, dove hanno continuato a suonare le sirene di allarme per gli attacchi missilistici. Il premier Benjamin Netanyahu ha ribadito che Hamas “pagherà un caro prezzo”.
Aerei da combattimento israeliani hanno bombardato nella notte a Gaza l’abitazione di un alto responsabile di Hamas, Mahmoud al-Zahar. Secondo testimoni, al momento del bombardamento non ci sarebbero state persone nell’edificio di quattro piani, colpito da almeno due missili; danni anche ad alcune abitazioni ed una moschea delle vicinanze.
I raid israeliani hanno colpito anche le casa a Gaza di un altro alto responsabile di Hamas, Bassem Naim, e quelle dell’ex ministro Fathi Hammad e dell’ex deputato Ismail al-Ashqar, a Jabalia.
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