Egitto, El Baradei premier ad interim: anzi no

Il presidente Mansour voleva dare l'incarico al premio Nobel per la pace. Poi il ripensamento per l'opposizione degli islamisti. Si è formato gruppo armato pro-Morsi.

Egitto, El Baradei premier ad interim: anzi no
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6 Luglio 2013 - 21.42


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Il premio Nobel per la pace Mohamed El Baradei è il nuovo premier egiziano a interim. Barade ha detto di avere accettato “in via di principio” l’incarico ponendo come condizione di avere piene prerogative. Ma dalla Fratellanza è arrivato un no categorico, perché così facendo il premio Nobel “accetta il golpe” e perché “è l’uomo degli Usa in Egitto”

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Giornata di scontri. Tensione altissima dopo gli scontri di ieri in Egitto. L’esercito egiziano ha bloccato al Cairo le principali arterie che conducono alla moschea di Rabaa el Adaweya, incluse le strade che portano al ministero della Difesa e alla Guardia repubblicana. Arrestato il numero due dei Fratelli Musulmani ed ex candidato presidenziale Khairat El-Shater. L’accusa è di incitamento alla violenza.

El-Shater,ricco imprenditore, si era presentato come candidato lo scorso anno ma era stato bocciato dalla Commissione elettorale prima delle elezioni per i suoi precedenti penali, aprendo la strada alla candidatura di Morsi al suo posto. Nel pomeriggio un sacerdote cristiano copto è stato ucciso a colpi di arma da fuoco nella provincia egiziana del Sinai, nella città di El Arish.

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Il sacerdote copto è stato ucciso da uomini armati nel Sinai del Nord. Mina Abud Sharobim è stato colpito da uomini in moto mentre si trovava in macchina davanti alla sua chiesa a el Massaid, nei pressi di al Arish.

Sale il bilancio dei morti – Almeno 37 morti e più di mille feriti è il bilancio degli scontri delle ultime 24 ore in Egitto secondo il ministero della Salute e la sicurezza. “Trentasette persone hanno perso la vita e altre 1.079 sono rimaste ferite”, ha indicato il ministero. Tra le vittime anche un prete copto ucciso da uomini non identificati nel Sinai. Il bilancio comprende le 30 persone morte ieri negli scontri fra sostenitori del deposto presidente Mohamed Morsi e i suoi oppositori e i cinque poliziotti e un soldato uccisi nel Sinai.

Il presidente ad interim egiziano Adly Mansour ha incontrato questa mattina tre esponenti del movimento dei Ribelli Tamarod. Lo ha reso noto l’agenzia Mena spiegando che all’incontro hanno partecipato il portavoce Mahmoud Badr, Mohamed Abdel Aziz e Hassan Shahin i due fondatori del movimento che ha dato vita alla rivolta contro il presidente deposto Mohamed Morsi. Gli islamisti nella notte hanno fatto appello a mantenere la mobilitazione in Egitto, dove ieri le violenze hanno fatto almeno 25 morti. “Il partito resterà al fianco dei suoi membri e dei suoi simpatizzanti sulle piazze egiziane fin quando il presidente non sarà riabilitato alle sue funzioni”, afferma un comunicato del Partito libertà e giustizia, la forza politica di Mohamed Morsi e legata i Fratelli musulmani.

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Bonino: “Siamo sull’orlo di un non ritorno”. Ed è questo il messaggio “da far passare”. Lo ha detto il ministro Emma Bonino precisando che “il movimento molto composito sceso in piazza è un movimento abbastanza acefalo e comunque con moltissime componenti”. Secondo Bonino la “controreazione” dei fratelli musulmani è stata scatenata dagli arresti e in particolare da quello dell’ex presidente Morsi. “Non c’é moltissimo che si possa fare, ne dobbiamo essere consapevoli, salvo tentare di tenere i contatti anche con altri esponenti della Regione. È indubbio che la situazione è preoccupante. Non è nelle mani di nessun altro salvo un tentativo di messaggi ripetuti di moderazione da una parte e dall’altra e di una transizione quanto più inclusiva e rapida possibile”. Il premier Letta ed il ministro degli Esteri Bonino,nel corso dell’incontro sulla situazione in Egitto hanno espresso “grande preoccupazione”.

“Da parte italiana si auspicano l’immediata fine di ogni violenza e l’avvio di una transizione rapida e inclusiva”. Il Presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha ricevuto oggi il Ministro degli Affari Esteri, Emma Bonino, per un aggiornamento, si legge nella nota diffusa da Palazzo Chigi, sugli sviluppi in corso in Medio Oriente, anche alla luce della recente visita compiuta in Israele e nei Territori dell’Autonomia Palestinese. Con riferimento alla situazione in Egitto, è stata espressa grande preoccupazione. Da parte italiana si auspicano l’immediata fine di ogni violenza e l’avvio di una transizione rapida e inclusiva.

Il venerdì della rabbia – Ieri, nel venerdì della rabbia dei Fratelli musulmani per la deposizione del presidente, Mohamed Morsi, l’Alleanza nazionale a sostegno della legittimità, un cartello di partiti e movimenti islamici di cui fa parte anche la Fratellanza, ha annunciato nuove proteste “pacifiche” per chiedere che venga reinsediato Morsi. Nelle stesse ore la polizia ha arrestato Khairat al-Shater, uno dei più influenti collaboratori di Morsi.

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Almeno 12 morti si sono registrati ad Alessandra nella battaglia per le strade tra sostenitori e oppositori del Fratelli musulmani. Al Cairo due persone sono state uccise a Piazza Tahrir in uno scontro a fuoco tra islamici e i loro oppositori e altri quattro morti si sono registrati nei pressi del quartier generale della Guardia repubblicana dopo che alcuni militanti islamici hanno tentato di raggiungere l’ingresso. Nel nord della penisola del Sinai militanti pro-Morsi hanno assaltato la sede dell’autorità provinciale ad al-Arish e hanno issato una bandiera nera qaedista.

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