Istanbul, attaccata la sede del partito di opposizione

I sostenitori di Erdogan, che ieri durante un comizio ha parlato di complotto in atto contro di lui, hanno tentato l'assalto alla sede del Partito Popolare Repubblicano (Chp).

Istanbul, attaccata la sede del partito di opposizione
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17 Giugno 2013 - 09.35


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Decine di sostenitori del premier turco Erdogan hanno attaccato a Istanbul una delle principali sedi del primo partito di opposizione, il Partito Popolare Repubblicano (Chp). Gli assalitori, armati di bastoni e inneggianti al primo ministro, hanno cercato di irrompere negli uffici del Chp, ma sono stati respinti da chi era nell’edificio.

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Ieri la polizia è intervenuta fino a tarda sera per disperdere con la forza le dimostrazioni di protesta contro lo sgombero, sabato, del Gezi Park. Secondo l’associazione degli avvocati turchi gli arrestati sarebbero almeno 350.

Erdogan non rinuncia al pugno di ferro: “Mio dovere ripulire Gezi Park”.

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Ieri a Istanbul Erdogan ha tenuto un comizio e davanti alla folla di sostenitori ha affermato che “l’operazione è stata condotta e il parco (Gezi) e Piazza Taksim sono stati ripuliti”, riferendosi al violento sgombero del parco – occupato da manifestanti, fra cui anche famiglie con i figli a seguito – e del successivo dispiegamento di agenti in tenuta antisommossa, che di fatto hanno limitato l’accesso alla zona di Taksim ai dimostranti.

Davanti a circa migliaia di attivisti del suo partito Akp(la polizia parla di un milione di persone) Erdogan è tornato a denunciare il complotto contro il suo Governo messo in atto attraverso le proteste giovanili delle ultime due settimane.

Ha accusato inoltre la stampa estera e il capo dell’opposizione Kemal Kilicdaroglu, che ieri aveva paragonato a “un crimine contro l’umanità” l’assalto degli agenti a Gezi Park. Davanti ai suoi sostenitori, il premier ha detto che era suo dovere “ripulire” il parco. Due dei principali sindacati turchi, Kesk e Disk, hanno nel frattempo proclamato uno sciopero nazionale a partire per denunciare la dura repressione della polizia contro i manifestanti. Nena News

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