E' morto James Hood: sfidò la segregazione in Alabama

Nel '63 insieme alla sua compagna Vivian Malone si iscrisse all'università, come dettava la nuova legge federale. A opporsi (fisicamente) l'allora governatore.

E' morto James Hood: sfidò la segregazione in Alabama
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18 Gennaio 2013 - 22.43


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E’ stato il primo afroamericano, che insieme alla sua compagna – Viviane Malone – sfidò la segregazione razziale in Alabama. E vinse. James Hood aveva 70 anni, ed è morto ieri nella sua casa di Gadsden. La sua vita e le sue scelte hanno cambiato la storia degli Stati uniti d’America.

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L’episodio che lo rese famoso risale all’11 giugno 1963. Quel
giorno, determinato ad infrangere la barriera razziale nel suo
stato, James Hood si presentò davanti all’ateneo a Tuscaloosa
per iscriversi ai corsi, assieme ad una sua compagna, Vivian
Malone, anche lei nera.

Le autorità federali avevano dato l’ordine di ammettere anche i ragazzi afroamericani agli studi. Ma nello stato dell’Alabama questo, negli anni ’60, era impensabile. Per la destrsa e per la sinistra. Ad opporsi fisicamente all’ingresso di James e Vivian all’università si mise l’allora governatore dell’Alabama, George Wallace, democratico e bianco. Su ordine del
presidente Kennedy, dovette intervenire la guardia federale per
consentire infine ai due ragazzi di entrare e iniziare a
frequentare i corsi insieme agli studenti bianchi.

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Hood lasciò l’Università dell’Alabama dopo pochi mesi. Si
trasferì in Michigan dove continuò i suoi studi, ma tornò a
Tuscaloosa nel 1999 per conseguire il suo dottorato di ricerca.

Vivian Malone Jones, che quattro anni dopo divenne la prima
laureata nera dell’Università, è morta nel 2005 a 63 anni.

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