Uccise attiviste kurde: omicidio politico

Per il capo della Federazione delle Associazioni kurde: "E' un omicidio di Stato". Secondo la Turchia: "E' un regolamento di conti interno contro la trattativa con Ocalan".

Uccise attiviste kurde: omicidio politico
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10 Gennaio 2013 - 09.12


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Cosa è successo nella sede dell’Istituto per la cultura kurda di Parigi? Chi ha ucciso le tre militanti, i cui corpi sono stati trovati all’una di notte ina una delle sale dell’Istituto, quando alcune persone non riuscendo a rintracciarle hanno sfondato la porta? Si tratta di Sakine Cansiz, una delle fondatrici del Pkk, volto noto a livello internazionale, di Fedan Dogan, molto conosciuta a Parigi perché era la presidente dell’Istituto e di una giovane militante di venti anni, Leyla Soylemez.

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Due di loro sono state uccise con un colpo alla testa “una vera e propria esecuzione”, una terza aveva ferite alla pancia e alla testa.

Sul luogo si sono subito radunati moltissimi kurdi, con bandiere e striscioni. Gridano “siamo tutti kurdi” “Turchia assassina, Hollande complice”.

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Ma su quale sia il movente dell’assassinio le piste da seguire sono diverse e contrapposte. Intanto al lavoro è la squadra antiterrorismo francese. Sul posto si è recato anche il ministro dell’Interno Manuel Valls: “si tratta di un fatto gravissimo”, ha detto, “c’è tutta la determinazione della Francia a fare luce su questo atto intollerabile”. “Eravamo n molti a conoscere Fidan Dogan – ha aggiunto – a prima vista sembrerebbe trattarsi di una esecuzione, ma è ancora presto per dirlo”.

L’Istituto in cui si è consumato il delitto si trova in pieno centro a Parigi, al numero 147 di Rue Lafayette. Non ci sono targhe sulla porta a indicarlo, e la serratura è protetta da un dispositivo elettronico. Le tre donne si trovavano sole all’interno dell’edificio dalla metà pomeriggio di ieri. Verso la sera qualcuno ha provato a chiamarle, ma risultavano irraggiungibili. Finché doversi membri del partito non hanno deciso di andare a controllare. Arrivati davanti alla porta hanno visto del sangue. Non avevano le chiavi: hanno dovuto sfondare la porta per entrare. Si sono trovati di fronte alla macabra scena

I curdi, tramite Zubeyr Aydar, rappresentante per l’Europa
del Pkk, hanno accusato “forze oscure dello Stato turco”
contrarie al dialogo. I Giovani curdi, un movimento vicino al
Pkk in Francia, ha invitato “tutti i curdi e gli amici del
popolo curdo” a raggiungere subito Parigi per una
manifestazione di protesta. Una prima manifestazione spontanea
si e’ tenuta davanti all’ufficio teatro del crimine. ”E’ un crimine di Stato, o in ogni
caso un crimine politico – ha detto Edhart Leon,
responsabile della Federazione delle Associazioni Curde – Per noi è una prova molto difficile, mi attendo chiarezza. La comunità è choccata”.

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Di ben diverso avviso la Turchia, che invece punta il dito sui “regolamenti di conti interni al PKK”, legati alla trattativa tra la Turchia e il leader dei Kurdi Ocalan, rinchiuso dal 1999 nel carcere di Imrali. “Sembra un episodio di lotta interna, abbiamo già visto
episodi simili. Ci può essere qualcuno che vuole fermare
questo processo che potrebbe portare al disarmo del partito kurdo”, ha dichiarato Hussein Celik, portavoce del
Partito Giustizia e Sviluppo, a cui fa capo il premier Recep
Tayyip Erdogan.

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