Il Papa: no ai ricchi disonesti

Benedetto XVI ricorda le parole dell'apostolo Giacomo sui beni materiali, che devono essere usati nella prospettiva della solidarietà e del bene comune.

Il Papa: no ai ricchi disonesti
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30 Settembre 2012 - 14.47


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“Come nella Chiesa cattolica si può trovare ciò che non è cattolico, così fuori della Chiesa può esservi qualcosa di cattolico”. Lo ha detto il Papa, nel corso dell’Angelus recitato dal cortile del palazzo apostolico di Castel Gandolfo.

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Benedetto XVI spiega che “Dio può operare cose buone e persino prodigiose, anche al di fuori della cerchia” e che “si può collaborare alla causa del Regno di Dio in diversi modi. Ecco perché – spiega il Pontefice – i membri della Chiesa non devono provare gelosia, ma rallegrarsi se qualcuno esterno alla comunità opera il bene nel nome di Cristo, purché lo faccia con intenzione retta e con rispetto”. Il Papa riconosce che “anche all’interno della Chiesa stessa, può capitare, a volte, che si faccia fatica a valorizzare e ad apprezzare, in uno spirito di profonda comunione, le cose buone compiute dalle varie realtà ecclesiali. Invece – esorta Joseph Ratzinger – dobbiamo essere tutti e sempre capaci di apprezzarci e stimarci a vicenda, lodando il Signore per l’infinita ‘fantasia’ con cui opera nella Chiesa e nel mondo”.

Una messa “in guardia” dalla “vana bramosia dei beni materiali” e un “forte richiamo” a “usarli nella prospettiva della solidarietà e del bene comune”, arrivano poi da Benedetto XVI. Il Papa, prendendo spunto dalle parole dell’apostolo Giacomo e dalla sua invettiva contro i ricchi disonesti, esorta in particolare a “operare sempre con equità e moralità”. Una esigenza che deve valere “a tutti i livelli”, sottolinea il Pontefice.

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