Strage di indios yanomami nell'Amazzonia venezuelana

Un massacro in piena regola quello dei cercatori d'oro brasiliani, che hanno sparato e lanciato esplosivi da un elicottero, facendo 80 morti.

Strage di indios yanomami nell'Amazzonia venezuelana
Preroll AMP

redazione Modifica articolo

30 Agosto 2012 - 11.18


ATF AMP

Un vero e proprio massacro quello compiuta da alcuni cercatori d’oro brasiliani, adi danni di una tribù indios dell’Amazzonia Venezuelana. Hanno ucciso 80 indios yanomami, sparandogli da un elicottero e lanciando bombe su di loro. A denunciarlo è stato il Coiam, il coordinamento delle organizzazioni indigene dell’Amazzonia, precisando che solo tre membri della comunità Irotather si sono slavati, solamente perché non erano presenti nel luogo in quel momento.

Top Right AMP

I fatti risalgono allo scorso 5 luglio, e in un comunicato stampa del Coiam, che raggruppa 13 organizzazioni indigene dell’Amazzonia venezuelana, si può leggere che i cercatori d’oro illegali brasiliani, definiti “garimpeiros”, erano a bordo di un elicottero quando hanno aperto il fuoco e lanciato esplosivi in direzione della comunità. Un attacco vigliacco il loro. Al ritorno a casa dei tre sopravvissuti, il raccapricciante spettacolo: i corpi delle persone massacrate erano addirittura irriconoscibili, perché erano completamente cabonizzati.

All’origine della strage, secondo il Coiam, ci sarebbe uno scontro tra i cercatori d’oro e gli indigeni yanomami qualche giorno prima del massacro. In quell’occasione i “garimpeiros” avevano sequestrato una donna della comunità – anche in territorio brasiliano ci sarebbero circa 1000 indios yanomami – che è poi stata liberata da alcuni membri. E per una sorta di vendetta, i contrabbandieri hanno aperto il fuoco sugli Irotather.

Dynamic 1 AMP

E il Coiam avverte: l’accaduto “costituisce un nuovo genocidio ed una nuova minaccia della sopravvivenza fisica e culturale degli Yanomami, a pochi mesi dal 20° anniversario del Massacro di Haximu, in cui altri 16 indios – donne, bambini e anziani – vennero assassinati”. E’ dal 2009 che l’organizzazione denuncia alle autorità venezuelane la presenza dei garimpeiros brasiliani nel territorio. E il fatto preoccupante è che nessuno abbia ancora alzato un dito per risolvere il problema. Il territorio dell’Alto Ocamo è sottoposto alle continue aggressioni e minacce alle comunità yanomami. Non si contano più le violenze sessuali contro le donne e la continua contaminazione delle acque dei fiumi della zona con il mercurio.

[url”[GotoHome_Torna alla home]”]http://www.globalist.it/[/url]

FloorAD AMP
Exit mobile version