Incendio in Colorado: 32mila sfollati, centinaia di case distrutte

Le fiamme hanno già mandato in fumo 6.200 acri di terreno. Craig Allen: cambierà la mappa delle distese verdi amate dagli americani.

Incendio in Colorado: 32mila sfollati, centinaia di case distrutte
Preroll AMP

redazione Modifica articolo

27 Giugno 2012 - 21.02


ATF AMP

Non smette di bruciare la zona delle colline di Colorado Hills, in Colorado. In soli tre giorni di incendio sono già andati in fumo migliaia e migliaia di ettari di vegetazione. E il fuoco non ha risparmiato nemmeno le case, distruggendone a centinaia. Finora sono circa 32mila le persone costrette a lasciare le proprie abitazioni, allontanate a causa delle fiamme impressionanti che i vigili del fuoco non sono ancora riusciti a domare. Un “incendio di proporzioni epiche”, ha detto Rich Brown, il capo dei pompieri di Colorado Springs.

Top Right AMP

Un impatto ambientale ed economico enorme. Se il fuoco non sarà domato a farne le spese sarà anche il turismo. Quella, infatti, è una delle mete naturali più visitate degli Stati Uniti. Ma le temperature altissime, arrivate da giorni a 40 gradi all’ombra, e la siccità non aiutano certo le squadre dei vigili del fuoco, impegnate da sabato scorso nella zona. Si contano ormai circa 6.200 acri di terreno perso, con la conseguenza che quell’area cambierà per sempre la sua fisioniomia.

Si prevede infatti che le piante che cresceranno dopo l’incendio, avranno una struttura radicalmente diversa da quella attuale. Alcune di loro si estingueranno definitivamente, cambiando del tutto la mappa delle distese verdi, che gli americani amano di più. L’ecologista Craig Allen spiega che gli incendi che da giorni colpiscono le forestre occidentali del Paese, dal Colorado allo Utah, dal Montana al Nuovo Messico, potrebbero lasciare il posto a praterie ed arbusti.

Dynamic 1 AMP

“Dagli anni Novanta in poi si è verificato un aumento sempre crescente degli incendi, ha aggiunto Allen, ecologista presso il Geological Survey di Los Alamos, Nuovo Messico -. Questo perché col tempo la vegetazione è diventata più alta e fitta, e il clima più secco, e soprattutto più caldo. L’aumento delle temperature sta facendo scomparire le foreste da quelle montagne. Gli alberi fitti cresciuti dal Diciannovesimo Secolo in poi non si rigenereranno, ma lasceranno il posto a nuove specie”.

FloorAD AMP
Exit mobile version