Inizia all'Aja il processo a Mladic: genocidio l'accusa

Il boia dei Balcani da oggi alla sbarra del tribunale internazionale per crimini contro l'umanità e genocidio. L'auspicio è che non muoia prima del verdetto.

Inizia all'Aja il processo a Mladic: genocidio l'accusa
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16 Maggio 2012 - 10.11


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“Ho difeso il mio popolo, il mio Paese: e adesso difendo me stesso.” Così il generale Ratko Mladic, prima di definire mostruosa l’accusa di genocidio formulato contro di lui dai giudici del Tribunale Internazionale dell’Aja. Ce ne saranno di testimonianze al processo che si apre questa mattina, almeno 400 si è appreso dall’Aja, ma quell’accusa a Mladic non va giù.

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Tutto sommato lui si è limitato a conquistare l’enclave musulmano-bosniaca di Srebrenica, selezionare i maschi, adulti e minori, farli massacrare (nel complice silenzio del contingente Onu presente), farli seppellire in fosse comuni, per poi trasferirli a mezzo di ruspe in un’area più appartata. Nel corso dell’operazione i settemila cadaveri sono stati frammentati, mischiati, accavallati. Ma lui doveva difendere il suo popolo, il suo Paese. Mladic ovviamente è ritenuto penalmente responsabile anche per l’assedio di Sarajevo, che causò circa 11mila morti.

Mladic, vicino ai 70 anni, ha patito almeno un infarto, e il timore di molti bosniaci è che possa morire prima del verdetto, come è già accaduto al suo mentore, Slobodan Milosevic. La corsa contro il tempo è cominciata ed effettivamente la pronuncia di una condanna per genocidio e crimini contro l’umanità a carico del “boia dei Balcani” sebbene tanti anni dopo, i fatti risalgono al 1995, avrebbe un enorme valore, non solo per i Balcani.

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