“Gli atti terroristici” sono frutto dell’intervento di Paesi stranieri. Così il governo iraniano condanna l’attentato avvenuto ieri a Damasco, che ha provocato almeno 11 morti. Una nota del vice ministro degli Esteri iraniano con delega per gli Affari arabi e africani, Hossein Amirabdolahian, pubblicato sul sito web del ministero degli Esteri di Teheran, “condanna gli atti terroristici che hanno provocato la morte e il ferimento di cittadini siriani e l’intervento straniero”.
“Alcuni soggetti – è precisato – inviando armi in Siria seguono loro specifici obiettivi e sono responsabili della morte di gente innocente”. Amirabdolahian ha quindi sottolineato che la soluzione alla crisi siriana deve essere “solamente politica” e deve prevedere anche le riforme promesse dal presidente Bashar al-Assad. “Alcuni soggetti – ha concluso il vice ministro – si ritengono al di sopra delle Nazioni Unite e del piano di pace del suo inviato speciale (Kofi Annan, ndr) e stanno provando ad imporre la loro volontà con azioni affrettate”.