Addio alla figlia di Stalin

Svetlana Alliluyeva ha combattuto tutta la vita con la memoria del padre. Aveva chiesto asilo politico negli Stati Uniti: è scomparsa a 85 anni.

Addio alla figlia di Stalin
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redazione Modifica articolo

29 Novembre 2011 - 12.32


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E’ morta, ottantacinquenne, Svetlana Alliluyeva, la figlia di Stalin. La sua ultim a battaglia è stata quella contro un tumore al colon, ma la vera battaglia che Svetlana ha combattuto per tutta la vita è stata quel col padre e con la sua memoria.

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Nei diari di Nikita Krushchev si racconta della violenza del padre nei confronti della figlia, come di quella volta ad esempio che la costrinse a ballare, durante una festa in dacia, tirandola per i capelli.

Il padre, in linea con i criteri del dispotismo e del tribalismo, si oppose ai suoi amori, mandando il suo fidanzato, il regista Kapler, in un gulag all’interno del circolo polare artico: poi tentò più volte di dare sua figlia in sposa a chi più gli aggradava, fino a quando riuscì a costringerla a sposare il figlio del suo “ghost-writer”, Andrei Zhdanov.

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Scomparso il padre Svetlana sposò l’indiano Singh, e in occasione della sua scomparsa andò in India per disperderne le ceneri nel Gange. Compiuto il rito andò all’ambasciata americana e chiese asilo politico. Quando arrivò negli Stati Uniti assunse il nome di Lana Peters, ma non bastò a liberarla dal fantasma che la perseguitava dall’infanzia.”E’ la figlia di Stalin, è la figlia di Stalin, sento ripetere intorno a me, ovunque”, ha scritto in uno dei suoi libri.

“Mio padre era un mostro”, è la frase che l’ha resa famosa, più del suo libro di memorie, “20 lettere a un amico”, che pure fece registrare un incasso-record.

La sua polemica non si limitò alla figura paterna, ma coinvolse anche leader sovietici, ai quali Svetlana ricordò di aver mandato milioni di essere umani nei gulag.

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Un carissimo saluto, anzi, un abbraccio affettuoso, signora Svetlana Alliluyeva; a noi piace di più ricordarla col suo nome di nascita, per capire appieno la sofferenza che ha patito e quello che ha rappresentato per tanti di noi.

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