Un morto (il cui corpo è stato trovato carbonizzato), e quattro feriti (di cui uno grave trasportato in ospedale in elicottero): è questo il bilancio dell’esplosione nell’impianto nucleare in Francia avvenuta stamattina alle 11,45.
A Marcoule la più vecchia vecchia centrale francese
Il sito dove è avvenuto l’incidente è quello di Marcoule, nella regione del Gard a Sud del paese. L’esplosione è avvenuta in un ”forno per la fusione del metallo di rifiuti radioattivi a bassa e molto bassa attività”.
A far paura è stato soprattutto il rischio di possibili fughe radioattive, ipotizzate in un primo momento. Ma con il passare delle ore l’ipotesi sembra scartata.
I francesi: “L’incidente è chiuso”
L’agenzia per la sicurezza nucleare francese (Asn) ha fatto sapere nel pomeriggio di ieri che “l’incidente nell’impianto nucleare di Marcoule è terminato”. Aggiungendo che al momento non ci sono fughe radioattive.
Lo stesso ha detto la Commissione per l’Energia Atomica francese (Cea), dichiarando fin da subito che nessun rilascio di materiale radiattivo era avvenuto all’esterno.
Nel sito, di proprietà della società Edf, non è infatti contenuto alcun reattore nucleare. Stando alle prime ricostruzioni, l’incidente è stato causato dall’esplosione di un forno che serviva a fondere rifiuti radioattivi metallici.
Secondo un portavoce di Edf “si tratta di un incidente industriale, non di un incidente nucleare”.
Nessuna evacuazione nè isolamento
Anche il ministro dell’Interno francese ha rassicurato sull’assenza di fughe radioattive. Aggiungendo che per questo non è prevista nessuna evacuazione né isolamento di lavoratori.
La centrale di Marcoule
La Francia ha avuto spesso problemi, negli ultimi anni, con le sue centrali nucleari.
La centrale di Marcoule è molto vecchia: è stato, infatti, il primo impianto nucleare francese, con i primi reattori per uso militare finalizzati a costruire la bomba atomica.
Ora è stato per lo più riconvertito a impianto di trattamento delle scorie.
La centrale non è distante da Avignone e Nimes, si trova a 242 chilometri in linea d’aria da Ventimiglia, 257 da Torino, 342 da Genova. Tant’è che stata già allertata la protezione civile ligure.