Francesco: "La guerra fa perdere il sorriso ai bambini, lavoriamo perché tornino a sorridere"

Papa Francesco riceve i partecipanti del Capitolo Generale dei Fratelli dell'Istruzione Cristiana di Ploermel e li esorta ad aiutare i bambini

Francesco: "La guerra fa perdere il sorriso ai bambini, lavoriamo perché tornino a sorridere"
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22 Aprile 2024 - 11.15


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Parole di pace e di speranza. «Che la vostra presenza sia sorgente di speranza per molti. Nel vostro spirito di fraternità e di accoglienza riconoscano un altro volto dell’umanità sfigurata dalle guerre, dall’indifferenza e dallo scarto dei più deboli».

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Papa Francesco riceve i partecipanti del Capitolo Generale dei Fratelli dell’Istruzione Cristiana di Ploermel e li esorta: «Quei bambini, quei giovani, quelle persone hanno anch’essi dei sogni, ma oggi, per tanti motivi, sono sogni frantumati. Possiate aiutarli a rivivere i loro sogni, a credere in essi e a realizzarli!».

E a braccio aggiunge: «I bambini giocano, anche sotto le bombe, nei Paesi in guerra. Quando vediamo le fotografie di questi Paesi, ci sono bambini che giocano. Ma una cosa che mi colpisce, quando vengono qui a Roma bambini dell’Ucraina che sono trasferiti qui e vivono qui, questi bambini non sorridono: hanno perso il sorriso. La guerra fa questo: fa perdere il sorriso dei bambini. Lavorate perché loro riprendano la capacità di sorridere!».

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«Voi lavorate in regioni del mondo dove imperversano la povertà, la disoccupazione dei giovani, crisi sociali di ogni genere», afferma il Pontefice che incoraggia i presenti a «essere dei padri per coloro a cui siete inviati, padri che riflettono il volto amorevole e compassionevole di Dio. In un mondo in continuo cambiamento, vi ponete generosamente al servizio dei giovani, attenti alle loro aspirazioni e nello stesso tempo sempre rivolti a Cristo, regola suprema della vostra vita. La vostra vocazione vi spinge ad andare là dove altri non vanno, in periferia, verso le persone che formano la categoria dei rifiutati, dei feriti dalla vita e delle vittime. Che la vostra presenza sia sorgente di speranza per molti». 

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