Calcio e criminalità: l'Antimafia vuole ascoltare Andrea Agnelli
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Calcio e criminalità: l'Antimafia vuole ascoltare Andrea Agnelli

La presidente Bindi critica: la forza delle mafie sta nella loro sottovalutazione

Andrea Agnelli
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15 Marzo 2017 - 18.07


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Sport e malavita, calcio e consorterie tifose di tipo mafioso. “Ci preoccupa che venga negato il fenomeno, che voi lo neghiate, il fenomeno c’è, esiste: i biglietti continuate a darglieli?”
 Lo ha chiesto la presidente della commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi, all’avvocato della Juventus Luigi Chiappero, riferendosi alle presenze della criminalità organizzate nelle tifoserie. “Certo che no”, ha risposto l’avvocato, sentito in audizione.
 “La strada di assegnare pacchetti di biglietti non assicura la sicurezza dello stadio”, ha replicato Bindi all’avvocato della società. “Dominello Rocco si è presentato come figura che aveva un tratto più affidabile, più semplice rispetto ai capi delle curve”, ha spiegato Chiappero. “Il presidente ha cambiato il modo di comportarsi della società rispetto al passato: qualunque biglietto che esce dalla Juve, tranne qualche eccezione, viene acquistato dai gruppi. Noi pensavamo che passando dagli omaggi al tutto pagato si fosse fatto un salto enorme nella gestione della curva; questo ci consentiva di dire alle curve che non usciva niente di gratis”, ha aggiunto.
Agnelli verrà ascoltato in Antimafia
 “Abbiamo chiarito che il presidente della Juventus verrà, non lo avevamo mai dato per certo”. Così la presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi chiudendo l’audizione a San Macuto dell’avvocato della società Luigi Chiappero.
 “Tutta la vicenda denota che la forza delle mafie sta nella sua sottovalutazione”, ha aggiunto Bindi.

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