Totti compie 40 anni: la Top forty dei suoi capolavori

Boskov, lo sfregio alla Juve, Maldini, il mitico cucchiaio. Il compleanno del Capitano della Roma.

Totti si fa il selfie con la curva
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27 Settembre 2016 - 09.36


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Quarant’anni e non sentirli. Classe pura, talento cristallino e le stigmate del campione. Francesco Totti ha scritto pagine incancellabili della storia romanista e della nazionale italiana. Oltre metà della sua vita dedicata ai colori giallorossi e un amore, ampiamente corrisposto, con il popolo romanista. Idolo eterno e immortale, simbolo di una squadra e di una città, capitano della Roma e incarnazione della romanità. Quaranta momenti, come i suoi anni, per ricordarlo e onorare la sua carriera. Buon compleanno Francesco

1 – “Scaldati, che entri subito”. La cavalcata di Francesco Totti in Serie A inizia il 28 marzo del 1993. La Roma è saldamente avanti al Rigamonti di Brescia, Vujadin Boskov invita l’ancora sedicenne attaccante a prepararsi per l’ingresso in campo al posto di Rizzitelli. “Ero seduto in panchina e pensavo che il mister ce l’avesse con Muzzi, fu Roberto a dirmi che toccava proprio a me”, ha rivelato poi Totti.

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2 – La prima gioia non si scorda mai. Sponda di testa di Fonseca, un Francesco Totti fresco 18enne trafigge il Foggia con il numero 9 sulle spalle: sinistro nell’angolino basso, è il 4 settembre del 1994, il primo gol in Serie A. 

3 – La Roma di Carletto Mazzone, una sorta di secondo padre per Totti, è in vantaggio di un gol contro il Bari (8 gennaio 1995). Contropiede giallorosso, apertura per quello che all’epoca è semplicemente “Er Pupone”. Sull’uscita del portiere, arriva il primo cucchiaio di una lunga serie. 

4 – L’Europa del calcio scopre Totti il 17 ottobre del 1995: doppia finta in area di rigore e destro secco nel 4-0 contro l’Aalst.

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5 – In una stagione particolarmente tribolata, un anno più tardi, Totti trova il suo primo gol “d’autore” in Serie A. Davanti c’è il Milan, sulla panchina giallorossa Carlos Bianchi, che non ritiene il futuro capitano giallorosso pronto per i grandi palcoscenici. Nella sfida con il Diavolo, Totti risponde da campione. Pressing sull’uscita avventata di Sebastiano Rossi e incredibile pallonetto con l’esterno destro da posizione defilatissima. Non basterà per convincere fino in fondo Carlos Bianchi, ma Totti è già nel cuore dei tifosi della Roma. 

6 – Si può cambiare il proprio futuro anche con un exploit in un’amichevole. Come detto, Carlos Bianchi ritiene che Totti debba lasciare Roma, magari per far arrivare nella Città Eterna Jari Litmanen, stella finlandese dell’Ajax. Il 9 febbraio del 1997 si gioca un triangolare invernale tra Roma, Gladbach e Ajax. E Totti si prende la scena, proprio davanti a Litmanen. “Ha giocato meglio del finlandese – le parole a caldo di Franco Sensi – e non lo dico per risparmiare soldi. Francesco è un giocatore della Roma e resterà qui”. E Carlos Bianchi? Esonerato due mesi più tardi.

7 – La stagione 1997-98 è quella della prima svolta per la carriera di Totti, che incontra Zdenek Zeman. Il boemo, storicamente diffidente nei confronti dei fantasisti, lo reinventa esterno sinistro d’attacco nel 4-3-3 e il numero 10 giallorosso – dopo aver indossato il 20 e il 17 nelle prime due stagioni con i numeri personalizzati – risponde con una stagione da 13 gol. Il più bello è la perla contro il Parma nel 2-2 dell’Olimpico del 29 marzo 1998: un pallonetto spettacolare con il sinistro sull’uscita di un altro futuro highlander del calcio italiano, Gigi Buffon. 

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8 – Il numero 10 dell’Italia durante Italia-Svizzera del 10 ottobre 1998 è Alex Del Piero, probabilmente nel momento migliore della sua carriera. Al Friuli l’attaccante della Juventus fa doppietta, proprio in quello stadio che di lì a un mese lo avrebbe visto uscire in barella per il gravissimo infortunio al ginocchio.Totti subentra al mattatore della serata al 25′ della ripresa, il commissario tecnico della Nazionale è Dino Zoff, il primo a dargli fiducia in azzurro.

9 – Il 31 ottobre del 1998, in occasione di un Roma-Udinese, Aldair cede la fascia di capitano a Totti. “Pensai fosse pronto per prendersi quel tipo di responsabilità e che la fascia lo avrebbe aiutato a crescere ancora di più. Andava solamente incoraggiato”, ricorda il difensore centrale brasiliano. Totti festeggia con una doppietta nel 4-0 finale, il primo gol è uno splendido mancino sotto la traversa che piega le mani di Turci. 

10 – La prima volta in un derby arriva a 22 anni: la Roma riemerge dal doppio svantaggio in inferiorità numerica contro la Lazio e Totti firma la rete del definitivo 3-3, volando sotto la Curva Sud dopo aver battuto Marchegiani.

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11 – Stesso anno, prima segnatura in un derby vinto: Totti realizza la rete che fissa il punteggio sul 3-1 in una stracittadina che costa lo scudetto alla Lazio e la festeggia sfoggiando la celebre maglietta “Vi ho purgato ancora”, apripista di una serie di esultanze particolari nelle sfide contro i rivali cittadini.

12 – Il 16 aprile del 2000 Totti sceglie il cucchiaio anche per la trasformazione di un calcio di rigore contro un mostro sacro come Gianluca Pagliuca, che non gradisce particolarmente il gesto tecnico del capitano giallorosso. “Non so cosa mi stesse dicendo la testa davanti al pallone ma decido di fare il cucchiaio, scavando il terreno sotto la palla. Non avevo mai calciato un rigore così”. 

13 – Il miglior Totti in Nazionale è anche il più giovane dei quattro grandi tornei giocati con l’azzurro addosso. Dino Zoff lo sceglie come arma a sorpresa della sua Italia che vola fino alla finale, persa in maniera rocambolesca contro la Francia. Totti segna contro il Belgio nel girone e contro la Romania nei quarti di finale, sfoderando anche il celebre cucchiaio ai danni di van der Sar nella serie di rigori contro l’Olanda in semifinale. Il siparietto con Di Biagio prima del penalty è storico. “Mo’ je faccio er cucchiaio”, confessò al suo ex compagno di squadra. 

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14 – L’annata del tricolore romanista (2000-01) si apre proprio con un gol di Totti, con uno dei pezzi “rari” del suo repertorio: colpo di testa contro il Bologna, ancora contro Pagliuca. E’ una stagione caratterizzata anche dalla magia con l’Udinese, un sinistro al volo di incredibile potenza e precisione.
15 – La rete numero 70 in giallorosso è forse quella più importante. Candela mette in mezzo da sinistra, Totti sfoga in rete un esterno destro indimenticabile: è il gol che apre le marcature contro il Parma, la sfida-scudetto, il successo più importante della sua carriera romanista. “E’ stato il mio gol più sentito, da parte mia e da parte dei tifosi della Roma. La palla entra in rete e riesco solo a sentire l’assordante esplosione dell’Olimpico. Corro verso la Sud e già sento cosa sta accadendo: siamo campioni d’Italia”.

16 – Il Santiago Bernabeu “scopre” Totti il 24 ottobre del 2001. Ancora Candela strepitoso sulla sinistra, scarico per l’accorrente numero 10 che insacca da due passi. 

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17 – Il pallonetto rifilato ad Angelo Peruzzi il 10 marzo del 2002 non incide più di tanto sul risultato di un Lazio-Roma griffato in maniera indelebile da Vincenzo Montella (quattro gol per lui) ma entra nell’immaginario collettivo legato a Totti per la maglia sfoderata dal capitano romanista: la scritta “6 unica” è la prima dedica pubblica a Ilary Blasi, che nel giugno del 2005 sarebbe poi diventata sua moglie.

18 – Contro il suo vecchio maestro Mazzone, Totti mette a segno la prima tripletta della sua carriera: rigore, punizione e sassata da fuori area nel 2-3 con il quale la Roma sbanca il Rigamonti di Brescia.

19 – Dopo trentacinque anni dall’ultimo successo italiano al Bernabeu, la Roma viola il tempio sacro del Real Madrid e lo fa grazie a un gol di Totti, arrivato con un destro preciso dopo una conclusione respinta di Montella. E’ il 30 ottobre del 2002 e la Spagna si dimostra terreno particolarmente fertile per il capitano, decisivo con una doppietta anche nel netto successo in casa del Valencia.

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20 – “Zitti, quattro e a casa”. La Roma spazza via la Juventus con un netto 4-0 e Totti irride Igor Tudor con un gesto divenuto celebre. E’ un’annata che vede i giallorossi sfiorare solamente il titolo, poi vinto dal Milan, ma nella quale Totti si concede anche un’altra esultanza celebre, dopo il rigore del pari nel derby di ritorno contro la Lazio: il capitano giallorosso prende possesso di una telecamera a bordo campo e inquadra la Sud.

21 – Il centesimo gol in Serie A, in una stagione non facile per la Roma, Totti lo firma con una punizione chirurgica contro l’Inter, in un rocambolesco 3-3: sulla panchina dei giallorossi c’era Gigi Del Neri. A fine campionato saranno ben cinque gli allenatori ad essersi alternati alla guida della Roma (Prandelli, Voeller, Sella, Delneri e Bruno Conti).

22 – La doppietta contro il Parma porta Totti a quota 108 gol in Serie A, superando il miglior cannoniere in campionato della storia giallorossa, Roberto Pruzzo. “Due gol, uno di sinistro e uno di destro, per una vittoria netta e un importante record battuto. Superare un grande come Pruzzo fu un vero onore per me”.

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23 – Totti salta tutta l’Inter, arriva al limite dell’area e batte Julio Cesar con un cucchiaio spaziale, realizzando uno dei gol più belli della sua carriera. “Forse il mio pallonetto più riuscito. Parto da centrocampo scartando tutti gli avversari e una volta arrivato al limite tento il mio tocco magico, che supera Julio Cesar. Gli applausi di San Siro mi rendono orgoglioso, è la prima volta che vinco a Milano e lo faccio con un gol da cineteca”.

24 – Il 19 febbraio del 2006, Francesco Totti esce dopo 10 minuti di Roma-Empoli. E’ un infortunio grave, quello alla caviglia, che rischia di fargli saltare il Mondiale in Germania. “Non ho sentito nessun dolore all’inizio, ma quando ho lasciato la caviglia si è mossa, andava a destra e a sinistra. In quel momento ho capito che c’era qualcosa di rotto”. Lo opera il professor Pierpaolo Mariani e rientra in campo a tempo di record, il 14 maggio. Marcello Lippi lo inserisce nella lista dei convocati e Totti lo ripaga con un Mondiale giocato in crescendo, nobilitato dal rigore decisivo realizzato all’ultimo istante contro l’Australia, negli ottavi di finale. 

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25 – Spalletti ha ormai tarato la sua Roma attorno alla figura di Totti centravanti, il momento forse più alto è il successo di San Siro contro il Milan: doppietta del capitano che apre e chiude le marcature, la seconda ispirata dalla rabona di un giovanissimo Alberto Aquilani.

26 – Il Luigi Ferraris di Genova si alza in piedi ad applaudire il capitano della Roma. Un gol indescrivibile, un sinistro al volo da posizione impossibile. “Il lancio di Cassetti da destra e il mio tiro al volo di sinistro in diagonale, da posizione defilata. Esulto con il ciuccio, mi viene da sorridere. Che gol ho fatto? Forse è uno dei colpi più belli della mia carriera e lo capisco perché tutto Marassi batte le mani”.

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27 – La nuova veste di centravanti calza a pennello sul capitano giallorosso, che nella stagione post infortunio (2006-07) realizza 26 gol in campionato e si aggiudica la Scarpa d’Oro come miglior cannoniere europeo, ultimo italiano a riuscirci.

28 – Totti omaggia a modo suo l’ultima partita casalinga di Paolo Maldini, realizzando una doppietta che piega il Milan il 24 maggio del 2009. “E’ una partita che ricorderò per sempre specialmente per l’addio al calcio di Paolo, un’altra grande bandiera del calcio italiano”.

29 – Totti rientra da un infortunio il 22 novembre del 2009 e lo fa con una tripletta che stende il Bari. “E’ una partita che avrebbe aperto la strada alla nostra rincorsa verso l’Inter di Mourinho. Dopo un rigore e una punizione, sfodero una saetta di sinistro a giro dal lato corto dell’area di rigore”. Una rincorsa, quella all’Inter di Mourinho, che porterà la Roma in testa fino all’epilogo amaro della stagione: Totti va a segno nella sfida maledetta con la Sampdoria, timbrando il cartellino anche a Parma e due volte contro il Cagliari, tenendo viva la speranza fino al match di Verona contro il Chievo.

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30 – Dopo una prima parte difficile di stagione agli ordini di Ranieri, con Montella Totti torna a sorridere, trovando anche la prima doppietta in carriera in un derby. “Due gol sotto la pioggia, entrambi sotto la Sud. Uno su punizione, uno su rigore”. Un cronista inglese racconta il suo exploit utilizzando la frase “The king of Rome is not dead”. “Qualcuno dice a tutti che non sono ancora morto – sorride Totti – e forse aveva ragione”.

31 – Il finale di campionato permette anche a Totti di scollinare quota 200 golin Serie A: la doppietta realizzata in casa della Fiorentina lo trascina a 201. A Bari raggiunge e supera Roberto Baggio (reti numero 205 e 206) con una doppietta in una notte rocambolesca, risolta da un gol di Rosi.

32 – Le magliette rimangono un grande classico di Francesco Totti. Nella stagione di Luis Enrique, Totti trova i primi gol solamente a gennaio. Dopo la rete su rigore al Chievo, il numero 10 sfoggia la maglia “Scusate il ritardo”. Due settimane più tardi, con la doppietta al Cesena, supera Nordahl come miglior marcatore in Serie A con una singola maglia. “Il fatto di esserci riuscito con il giallorosso sulle spalle è un sogno da bambino che si avvera”.

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33 – E’ una punizione con il Parma che permette a Francesco Totti di superare Nordahl per segnature assolute in Serie A: il gol numero 226 lo porta al secondo posto nella classifica dei marcatori di tutti i tempi nel campionato italiano. 

34 – Cucchiaio sull’uscita di Joe Hart, la Roma trova il pareggio in casa del Manchester City il 30 settembre del 2014: è il gol numero 290 in giallorosso, lo stesso che lo rende il marcatore più anziano nella storia della Champions League, record strappato a Ryan Giggs, che era andato a segno a 37 anni e 9 mesi. Un primato ulteriormente ritoccato da Totti con la rete realizzata contro il CSKA Mosca nel novembre dello stesso anno, a 38 anni e 2 mesi.

35 – L’11 gennaio del 2015 Totti porta le sue esultanze a un altro livello. Dopo la strepitosa doppietta contro la Lazio, fondamentale per recuperare il pareggio dopo le reti di Mauri e Felipe Anderson, il capitano giallorosso vola sotto la Sud e si scatta un selfie con il suo smartphone. Un’immagine che fa immediatamente il giro del mondo.

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36 – Il gol numero 300 con la maglia della Roma, Totti lo realizza in un 2-2 contro il Sassuolo, nell’ultima presenza da titolare in giallorosso prima della chance concessagli da Spalletti contro il Crotone una settimana fa.

37 – Dopo le storie tesissime con Luciano Spalletti, Totti si riprende la Roma in una grigia trasferta di Bergamo (17 aprile 2016): giallorossi sotto 3-2 dopo essere stati avanti 0-2, ci pensa il capitano ad alzarsi dalla panchina e a trovare il gol del definitivo 3-3.

38 – Tre giorni più tardi, il numero 10 romanista regala ai suoi tifosi una notte da tramandare ai posteri. La Roma è sotto in casa contro il Torino, Spalletti gli concede quattro minuti che sanno di beffa. Totti pareggia dopo dieci secondi con una zampata in area di rigore e trova la doppietta subito dopo, ribaltando la partita in maniera incredibile.

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39 – La pioggia si abbatte sull’Olimpico e sulla Roma, alla mercé della Sampdoria nel primo tempo della sfida dell’Olimpico. Dopo una sospensione di oltre un’ora, nella ripresa c’è Totti in campo. Il capitano firma l’assist che permette a Dzeko di realizzare il gol del 2-2 e trasforma il rigore all’ultimo istante per il 3-2.

40 – Un gol storico ma amaro, quello realizzato da Totti in casa del Torino domenica scorsa. Un altro rigore che vale quota 250 in Serie A ma non basta alla Roma per rientrare in partita contro i granata.

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