Balotelli, il giocatore più sopravvalutato della storia

L'analisi ironico-calcistica di Argentino Tellini, su Mario Balotelli amato da tutti.

Balotelli, il giocatore più sopravvalutato della storia
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29 Giugno 2014 - 16.52


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di Argentino Tellini

Dispiace quando si accusa Balotelli di non essere un grande giocatore o un vero leader. La sua storia calcistica e umana dice l’esatto contrario. Dovunque sia andato Supermario ha lasciato tanti rimpianti, poichè amatissimo da tutto l’ambiente e dai compagni.

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Uno che l’adorava era ad esempio Materazzi, che la notte del 21 Aprile 2010 lo prese per il collo e lo appese al muro dello spogliatoio dell’Inter, dopo che il Nostro aveva gettato a terra la maglietta nero azzurra al termine della semifinale di Champion vinta contro il Barcellona.

Ma chi davvero venerava Mario erano gli interisti argentini, che per il troppo amore in allenamento si divertivano a prenderlo a calci agli stinchi. E a Manchester? Un idillio con i compagni e Mancini, l’allenatore che lo volle fortemente e con cui naturalmente finì a cazzotti in allenamento. Nella città inglese inoltre, per la troppa noia, Mario instaurò un rapporto molto particolare e amichevole con i ragazzi della Primavera, che prendeva a freccette dal balcone, rischiando di accecarne qualcuno.

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Dzecko, il centravanti bosniaco del City, ne richiese la perizia psichiatrica quando Balotelli in una tournee americana della squadra invece di passargli la palla preferì fermarsi davanti al portiere, mettersi di schiena ed eseguire un colpo di tacco che terminò naturalmente al lato. Mancini lo cambiò immediatamente ed un compagno per premio prese Supermario a schiaffi nello spogliatoio. Però nel tempo libero Balotelli faceva anche opere di bene: incendiava la sua casa dopo avere gettato dei petardi, giocava ore alla play station, si faceva ritirare più volte la patente dalla polizia e si bisticciava nelle discoteche con i bulli di provincia.

Ma veniamo al calcio giocato: a Manchester il Nostro fu coerente col suo repertorio: non fu mai decisivo, prendeva espulsioni infantili a ripetizione, segnava specie su rigore e nell’ultima stagione fu il giocatore più fischiato della Premier League. Ora lo è, e soprattutto lo sarà, anche in Italia, dove ha impiegato pochi mesi per rovinare uno spogliatoio già rovinato come quello del Milan. E’ vero, specie il primo anno, faceva gol, specialmente contro le squadre piccole. Con le grandi infatti non toccava mai palla, fra la disperazione di quelli che hanno creduto in lui, come Allegri e Prandelli, che ora farebbero come Muzio Scevola piuttosto che riprenderlo nelle loro squadre. Però quel galantuomo del suo procuratore Mino Raiola, che lo ha reso uno dei giocatori inefficaci più pagati al mondo, lo difende a spada tratta e afferma che tutti ce l’hanno con il suo assistito, che invece è un grande fuoriclasse, persino colto: Mino racconta infatti che Mario il 27 Novembre del 2013 avrebbe letto anche un episodio di Topolino, mentre tre mesi dopo avrebbe guardato da solo, tutto pensieroso, ” Pierino contro tutti”.

Sulle qualità calcistiche di Balotelli siamo però tutti d’accordo, alla luce di ciò che ha fatto nell’ultima stagione col Milan e al recente Mondiale: nei momenti che contano sparisce, gioca perennemente spalle alla porta, aspetta il pallone da fermo, non fa mai un movimento da punta, pensa più a litigare con l’avversario che a giocare, è sempre un corpo estraneo alla squadra . Per il resto è un buon giocatore, il giocatore più sopravvalutato della storia del calcio italiano…

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