Il derby in una foto: padre e figlio nel ricordo di Gabbo

Tra veleni e tensioni, l'immagine più bella: un papà e il suo cucciolo in mezzo al campo, sotto la pioggia e la gente tutta che applaude commossa. [Francesco Troncarelli]

Il derby in una foto: padre e figlio nel ricordo di Gabbo
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Francesco Troncarelli Modifica articolo

12 Novembre 2012 - 15.05


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di Francesco Troncarelli

Un padre col figlio. Nel derby delle chiacchiere velenose della vigilia e dei gol sul campo è l’immagine più bella. Sì, Cristiano Sandri col suo piccolo Gabriele di tre anni e mezzo in braccio, chiamato così nel ricordo dello zio che non c’è più, Gabriele “Gabbo” Sandri, è certamente “la” fotografia della stracittadina numero 139, giocata proprio nell’anniversario della drammatica scomparsa del giovane di gei romano avvenuta cinque anni fa nell’autogrill di Badia al Pino.

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Certo, il gol da campione di Klose, la bomba su punizione di Candreva, le papere di Marchetti e Goicoechea, il pugno di De Rossi, la faccia enigmatica di Zeman e quella felice di Petkovic, giornalisticamente ci stanno anche quelle di istantanee per ricordare e commentare visivamente l’evento.

Ma vedere un papà e il suo cucciolo in mezzo al campo, mentre la pioggia cade e la gente tutta, senza distinzione di colori, applaude commossa, partecipe di quella scena così familiare, intima e al tempo stesso pubblica, è senza ombra di dubbio la più bella immagine di questo derby.
Perché è una foto che vuol dire tanto, che ci rimanda ai valori della solidarietà e dello sport come dovrebbe essere e scuote le nostre coscienze.

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Qualcuno, alimentando equivoci e soffiando sul fuoco, nei giorni precedenti aveva parlato di fede che si trasmette di padre in figlio. Ecco, ora è accontentato con questa foto, ma il vero significato senza doppi fini è questo. Cristiano e il figlio Gabriele nel ricordo di Gabbo in un Olimpico eccezionalmente unito.

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