La ricerca per sconfiggere il cancro passa anche dallo spazio

Con Axiom-2 al via sulla Iss nuovi esperimenti per testare in microgravità farmaci antitumorali e studiare le cellule staminali del cancro

La ricerca per sconfiggere il cancro passa anche dallo spazio
Lotta al cancro dallo spazio
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24 Maggio 2023 - 09.30


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La lotta contro il cancro e la ricerca per sconfiggerlo si estendono anche nello spazio. La missione privata Axiom-2 (Ax-2), lanciata il 21 maggio scorso, ha portato sulla Stazione Spaziale Internazionale degli esperimenti dell’Università della California volti a testare farmaci antitumorali in condizioni di microgravità.

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L’assenza di gravità agisce come un acceleratore per i processi tumorali, motivo per cui i laboratori sulla ISS consentono di osservare l’evoluzione del cancro in tempi più brevi. Le ricerche durante la missione Ax-2 si concentreranno sulla leucemia, il cancro al seno e il cancro del colon-retto, che sono i due tumori più comuni nella popolazione umana.

Studi precedenti hanno dimostrato che la microgravità accelera l’invecchiamento, l’infiammazione e le disfunzioni del sistema immunitario nelle cellule staminali umane, che sono cellule non ancora specializzate in grado di trasformarsi in diversi tipi di cellule presenti nel nostro corpo.

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L’alterazione delle cellule staminali rappresenta una delle condizioni precancerose da cui possono originarsi i tumori.

Allo stesso tempo, la microgravità è in grado di rigenerare le cellule staminali tumorali, che rappresentano una riserva per la crescita del cancro.

La comprensione di questi meccanismi permette di ottenere risultati benefici non solo per gli astronauti, ma soprattutto per la capacità di prevenire e trattare le malattie tumorali sulla Terra.

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Nell’aprile 2022, le ricerche della prima missione Ax-1 hanno dimostrato che in microgravità la rigenerazione delle cellule staminali tumorali è più intensa, rendendole più resistenti alle terapie standard. Ora, la missione Ax-2 cercherà di determinare se due farmaci inibitori possono invertire questo processo di rigenerazione. Per tutte e tre le forme di cancro studiate, i test si baseranno su modelli organoidi, ovvero aggregati di cellule che simulano organi o tumori in miniatura.

Parallelamente, verrà condotto uno studio longitudinale per monitorare la salute delle cellule staminali nel sangue degli astronauti, al fine di comprendere come queste vengono influenzate dal volo spaziale.

Prima, durante e dopo la missione, saranno raccolti campioni di sangue dai membri dell’equipaggio, con un follow-up annuale per i successivi cinque anni.

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Gli scienziati valuteranno l’attività degli enzimi responsabili delle alterazioni nel DNA e nell’RNA, da cui possono derivare malattie tumorali, e cercheranno di comprendere l’influenza dell’ambiente spaziale.

L’obiettivo della ricerca è comprendere quando e come questi enzimi si degradano negli astronauti, al fine di sviluppare eventuali contromisure.

L’analisi dei dati raccolti durante i 8 giorni della missione Ax-2 verrà effettuata presso il Sanford Stem Cell Institute dell’Università della California a San Diego.

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