Ucraina, il sindaco di Budapest contro il 'putiniano' Orban: "Ha perso la bussola morale"
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Ucraina, il sindaco di Budapest contro il 'putiniano' Orban: "Ha perso la bussola morale"

il sindaco di Budapest Gergely Karácsony è andato a Kiev e a Bucha e ha detto parole pesanti non solo su Putin che ha scatenato la guerra Russia-Ucraina, ma sulla politica interna ungherese che vede Orban come un tappetino di Putin

Ucraina, il sindaco di Budapest contro il 'putiniano' Orban: "Ha perso la bussola morale"
Il sindaco di Budapest Gergely Karácsony (a destra) con altri sindaci a Kiev
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13 Gennaio 2023 - 16.06


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Orban, omofobo, autocrate e a tutti gli effetti cavallo di Troia di Putin nell’Unione europea. E le denunce politiche non mancano: il sindaco di Budapest Gergely Karácsony è andato a Kiev e a Bucha e ha detto parole pesanti non solo su Putin che ha scatenato la guerra Russia-Ucraina, ma sulla politica interna ungherese che vede Orban come un tappetino di Putin e polemico nei confronti di chi aiuta l’Ucraina.

“Chiunque perda la bussola morale deve venire a Kiev o qui a #Bucha e guardare negli occhi i sopravvissuti, gli amici e i parenti delle vittime. Questa non è una guerra tra Ucraina e Russia. Questa è una guerra tra il bene e il male” ha scritto sul suo canale Twitter, concludendo con #StandWithUkraine.

Karácsony – politico di orientamento liberale con credenziali verdi – in passato ha affermato che “il gas russo è un’enorme truffa” e che le autorità ungheresi stanno portando il Paese al fallimento, mentre i governanti ungheresi si inchinano davanti a Putin, visitandolo al Cremlino e accordandosi sul “gas russo a buon mercato”.

Queste parole del sindaco della capitale ungherese, eletto dal partito “Dialogo per l’Ungheria”, emergono dal viaggio dei sindaci di Visegrád (con lui c’erano gli omologhi di Bratislava, Praga e Varsavia) in visita ufficiale in Ucraina. I quattro – dicendosi favorevoli all’integrazione di Kiev nell’Ue – hanno incontrato non solo il sindaco di Kiev, ma anche alti funzionari ucraini, il sindaco di Bucha, dove è avvenuto il noto orribile massacro, e alti diplomatici dell’UE.

“Se qualcuno ha perso la bussola morale, se non riesce a distinguere tra la vittima e gli autori, se ha dimenticato di cosa ha sofferto il popolo ungherese nel XX secolo, gli consiglio di venire qui, a Bucsá e Kiev, e guardare nel occhi dei sopravvissuti. Allora diventerà chiaro e capirai che in questa guerra non sono due paesi che si combattono, ma un potere malvagio che cerca di occupare un altro paese”, ha aggiunto Karácsony in un video pubblicato su Facebook, aggiungendo che l’Ungheria ha “non solo un obbligo morale” ma anche un interesse in questo conflitto a “stare dalla parte del popolo ucraino”.

“Questa guerra non può finire con una vittoria della Russia.

Perché allora non possiamo sapere chi sarà il prossimo paese che potrebbe diventare vittima di un’aggressione. Questa guerra può finire solo con la vittoria dell’Ucraina”, conclude Karacsony.

Il sindaco ha anche affermato secondo la stampa ungherese: “Mentre il governo ungherese parla dell’importanza della pace, non aggiunge ciò che è chiaro e ciò che ho potuto confermare oggi ai miei negoziatori ucraini: la pace è possibile solo se gli sforzi bellici del popolo ucraino portano al successo, se la sovranità territoriale dell’Ucraina viene ripristinata e le truppe russe lasceranno il territorio dell’Ucraina”.

Il sindaco prima ha indicato sui social di trovarsi nella capitale ucraina, di cui ha scritto il nome volutamente come Kyiv invece di Kiev, esaudendo gli ucraini che chiedono di usare il nome ucraino, non quello russo.

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