Rasi conferma: "Solo i tamponi molecolari rilevano Omicron, i casi sono sottostimati"

L'ex direttore Ema: "Con questa variante i test antigenici mostrano tutta la loro debolezza"

Rasi conferma: "Solo i tamponi molecolari rilevano Omicron, i casi sono sottostimati"
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7 Gennaio 2022 - 10.55


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Ormai è accertato che la variante Omicron sfugge a quasi 1 tampone rapido su 2 e questo potrebbe rappresentare un problema serio, se non altro perché già i casi di Covid sono sottostimati per natura, lo sono ancora di più se uno strumento per rilevarli funziona solo al 60% circa.

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“Se fossimo già in ambiente completamente Omicron potremmo decidere di prendere provvedimenti sostanzialmente diversi da quelli presi per la Delta. Perché i numeri saranno spaventosamente veloci e spaventosamente alti. Quindi un’onda d’urto che va gestita in maniera un po’ diversa”. Così il professor Guido Rasi, ex direttore Ema e consulente del commissario straordinario Figliuolo, ad ’Agora″ su Rai Tre.

“Gli scenari sono tutti possibili – spiega Rasi -. Quello che è reale è che questi numeri, 200 mila ieri, sono destinati a salire ancora e sono ampiamente sottostimati per il problema della bassa resa dei test antigenici che erano stati fatti per altri tipi di varianti e che con la Omicron mostrano tutta la loro debolezza”.

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“Se si prevede l’arrivo di nuovi test antigenici per la variante Omicron? Che io sappia no. L’unica soluzione per ora è il molecolare. Oggettivamente non è stato fatto un piano di rinforzo come era facile intuire sarebbe servito”, ha aggiunto l’ex direttore Ema.

Sull’obbligo vaccinale per gli over 50, Rasi ha commentato: “Se è un obbligo mi sembra più di compromesso politico che di numeri epidemiologici. L’obbligo si fa o non si fa, a questo punto. Tra un 49enne e 6 mesi e un 50enne non ho capito come il virus discrimini”.

Sulla scuola, il consulente del Commissario per l’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo ha detto: “Parlo a titolo assolutamente personale: per me due settimane di Dad sarebbero molto importanti, perché se oggi siamo a 200mila casi, per lo più sottostimati, immaginiamo tra una settimana cosa vedremo”. Rasi ha poi aggiunto che – a suo personale giudizio – “se non facciamo due settimane adesso poi dovremo fare una cosa frammentata nei prossimi tre mesi”.

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