Burioni avverte del pericolo di una nuova ondata Covid: "Intensificare le vaccinazioni"

Il virologo dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano: "In un benvenuto quadro di rilassamento delle misure di distanziamento sociale, non si abbandonino tutte le precauzioni e non si corrano rischi"

Roberto Burioni, virologo
Roberto Burioni, virologo
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14 Ottobre 2021 - 17.40


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Il virologo, sempre prudente ed attento all’evoluzione della pandemia nel nostro Paese, avverte sui rischi di un eccessivo rilassamento delle misure restrittive.
“Proprio in questi giorni, nel cuore della crescita di decessi più drammatica del 2020, il numero di decessi giornalieri del 2021 sta andando sotto quelli del 2020. Se la situazione resterà com’è adesso, potremo dire davvero di star vincendo la nostra battaglia” contro Covid-19.
“Ma, e questo tengo a dire, ci vuole un’enorme attenzione. Questo è il periodo più drammatico, più pericoloso, e i vaccini sono la nostra barriera. Oggi più che in ogni altro momento bisogna che tutti quelli che possono farlo (e sono in effetti tantissimi) si vaccinino, subito, senza por tempo in mezzo, perché non facendolo mettono a rischio le vite loro e quelle degli altri”. Lo scrive Roberto Burioni, virologo dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, in 14 tweet partendo nel suo ragionamento dal grafico contenuto in un post su Facebook di Enzo Marinari, ordinario di Fisica teorica all’Università Sapienza di Roma, in cui viene registrato l’adamento dei decessi giornalieri nel 2020 e nel 2021, evidenziando che in questi giorni siamo nel “momento della verità”.
“Bisogna anche che, in un benvenuto quadro di rilassamento delle misure di distanziamento sociale (e, di nuovo: grazie vaccino), non si abbandonino tutte le precauzioni e non si corrano rischi – ammonisce Burioni – Oggi il lavoro per intensificare la campagna vaccinale è determinante: vale davvero la pena di dedicarcisi”. 
Il virologo inizia la sua analisi dal grafico sull’andamento postato da Marinari.
“Questo grafico (dove i dati sono rappresentati nella cosiddetta scala logaritmica, che consente di apprezzare bene, allo stesso tempo, valori di grandezze molto diverse) spiega bene il momento della verità – commenta Burioni – In rosso abbiamo il numero di decessi giornalieri (con medie fatte su una settimana di tempo) nel 2020.
La pandemia comincia – ricorda – si ha subito il primo, terribile picco, e il durissimo lockdown assicura una netta diminuzione del numero di decessi, e salva moltissime vite. In estate, proprio a causa del precedente lockdown, il virus circola poco, e la situazione è buona.
Ma, complici i primi freddi, a partire da settembre si creano le condizioni per un nuovo disastro. Il numero di decessi sale, ha una piccola discesa dopo il lockdown di Natale, ma poi resta stazionario a livelli molto alti per molto tempo”.
“La discesa – continua lo scienziato – comincia ad aprile, come l’anno precedente: nel 2021 (i cui dati sono rappresentati invece con i punti e le linee verdi), però, allo strettissimo lockdown del 2020 si sostituiscono i vaccini che stanno arrivando. Nonostante i vaccini, però, in luglio c’è una risalita (che è stata molto più drammatica in Paesi nei quali le vaccinazioni non stanno andando bene come nel nostro).
I vaccini sono a questo punto già una barriera, e la crescita del numero di decessi giornalieri si arresta in settembre a valori vicini ai 60 decessi al giorno (un dato ancora terribile, ma certo molto lontano dagli 800 decessi al giorno cui eravamo arrivati senza vaccini). A settembre comincia dunque una discesa e, almeno sinora – conclude Burioni – la stagione invernale non ci sta colpendo”.
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