Il virologo Di Perri: "Un quarto dei non vaccinati è vittima delle fake news sul Covid"
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Il virologo Di Perri: "Un quarto dei non vaccinati è vittima delle fake news sul Covid"

Il direttore Malattie infettive dell'ospedale torinese Amedeo di Savoia: "Nelle manifestazioni no vax quello che sfugge è un concetto basilare della civiltà, ossia il rispetto dell'altro"

L'infettivologo Di Perri
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14 Settembre 2021 - 19.55


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I dati sulle vaccinazioni in Italia sono incoraggianti, ma c’è ancora molto da fare, per esempio combattere le bufale antiscientifiche, poiché l’immunità di gregge ancora non si vede.
“Un quarto delle persone che ancora non si sono sottoposte a vaccinazione anti Covid hanno un comportamento viziato dalle fake news. Da una recente ricerca, infatti, emerge che il 25-26% circa di soggetti non sono no vax a priori ma hanno dubbi determinati dalle notizie sulla sicurezza e sull’efficacia del vaccini”. A raccontarlo è il virologo Giovanni Di Perri, direttore Malattie infettive dell’ospedale torinese Amedeo di Savoia per il quale è necessario “riprendere la strada maestra, dando messaggi univoci, basati sull’evidenza scientifica”.
“Le manifestazioni no vax hanno una vivacità sproporzionata rispetto alla percentuale di persone che rappresentano e oggettivamente sproporzionata anche rispetto al tipo di recriminazione”, prosegue Di Perri che spiega: “in passato non ho notizia di analoghe manifestazioni fatte da ubriachi che chiedevano di poter guidare in stato di ebbrezza o da fumatori che ritenevano ingiusto non poter fumare al chiuso insieme agli altri.
Nelle manifestazioni no vax quello che sfugge è un concetto basilare della civiltà, ossia il rispetto dell’altro: a loro non viene chiesto di vaccinarsi solo per proteggere se stessi, certo con un 70enne insisterei molto di più sulla sua salute, ma viene chiesto di vaccinarsi come un’azione collettiva per proteggere gli altri”.
Per questo, secondo Di Perri, “occorre riprendere la strada maestra, dare messaggi più univoci, più basati sui fatti, sull’evidenza scientifica e dare meno spazio possibile a messaggi che possono produrre danni e in parte li stanno già producendo”.
Un ruolo che, secondo il virologo, si può svolgere anche con la prevenzione e incoraggiando i cittadini ad accostarsi alla sanità con fiducia. Un obiettivo che è alla base di ‘Tennis & Friends’ in programma il 25 e 26 settembre al Circolo della Stampa Sporting che offrirà accanto a sfide di vip sul campo da tennis 50 aree dedicate alla prevenzione dove sarà possibile effettuare screening, check up e vaccinarsi fino ad esaurimento delle scorte.
 Da oltre 10 anni infatti ‘Tennis & Friends’ , manifestazione tra le più riconosciute a livello nazionale e internazionale, promuove la prevenzione gratuita e la promozione della salute attraverso lo sport e negli anni ha registrato numeri in continua crescita, oltre 360 mila visitatori in un decennio è più di 100 mila persone che hanno usufruito dei check up.
“Lo sport stesso – osserva a questo proposito Di Perri – è una forma di prevenzione perché avvicina quelle che sono le pratiche ortodosse per proteggere e coltivare la salute quindi c’è una sinergia spontanea fra lo sport e la medicina e ogni evento che favorisce questo obiettivo è il benvenuto”, conclude il direttore Malattie infettive dell’ospedale torinese Amedeo di Savoia.
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