L'allerta dell'Aifa: "Non utilizzate il Parvulan in sostituzione del vaccino anti-Covid"

L'agenzia italiana del farmaco ha registrato un sospetto aumento delle importazioni del farmaco utilizzato per combattere il fuoco di Sant'Antonio

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10 Settembre 2021 - 16.47


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L’ Aifa è intervenuta per contrastare un’altra bufala che riguarda le cure per il Covid-19. Ribadiamo che al momento non c’è una cura vera e propria approvata dalle agenzie farmaceutiche, ma solo il vaccino, che è efficace nel contrastare e prevenire il virus.
Il farmaco Parvulan è indicato per il trattamento dell’Herpes Zoster, illegale in Italia, “ma viene utilizzato in sostituzione” del vaccino anti-Covid. Lo afferma l’Aifa, precisando che il medicinale è utilizzato per il cosiddetto fuoco di Sant’Antonio e non è autorizzato. Segnalate inoltre 91.360 sospette reazioni avverse (di cui l’86,1% non gravi) su un totale di 76.509.846 dosi di vaccino somministrate. 
Le reazioni al vaccino
L’allerta in merito al Parvulan è scattata in seguito all’aumento di richieste sospette di importazione.
L’Aifa ha inoltre reso noto che nel periodo che va dal 27 dicembre 2020 al 26 agosto 2021 sono pervenute 91.360 segnalazioni di sospetta reazione avversa su un totale di 76.509.846 dosi di vaccino anti-Covid somministrate (per un tasso di segnalazione di 119 ogni 100.000 dosi), di cui l’86,1% riferite a eventi non gravi, come dolore in sede di iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari.
Il 13% di segnalazioni sono gravi
I dati raccolti e analizzati riguardano le segnalazioni di sospetta reazione avversa registrate nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza per i 4 vaccini in uso nella campagna vaccinale.
Le segnalazioni gravi, afferma l’Aifa, corrispondono al 13,8% del totale, con un tasso di 13 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate. Come riportato nei precedenti Rapporti, indipendentemente dal vaccino, dalla dose e dalla tipologia di evento, la reazione si è verificata nella maggior parte dei casi (80% circa) nella stessa giornata della vaccinazione o il giorno successivo e solo più raramente oltre le 48 ore successive.
I vaccini più usati
Comirnaty (Pfizer-Biontech) è il vaccino attualmente più utilizzato nella campagna vaccinale italiana (71%), seguito da Vaxzevria (16%), Spikevax (11%) e Covid-19 Vaccino Janssen (2%).
In linea con i precedenti Rapporti, la distribuzione delle segnalazioni per tipologia di vaccino ricalca quella delle somministrazioni (Comirnaty 67%, Vaxzevria 24%, Spikevax 8%, COVID-19 vaccino Janssen 1%). Per tutti i vaccini, gli eventi avversi più segnalati sono febbre, stanchezza, cefalea, dolori muscolari/articolari, reazione locale o dolore in sede di iniezione, brividi e nausea.
Vaccinazioni eterologhe
In relazione alle vaccinazioni cosiddette eterologhe a persone al di sotto di 60 anni che avevano ricevuto Vaxzevria come prima dose sono pervenute 248 segnalazioni, su un totale di 604.865 somministrazioni (la seconda dose ha riguardato nel 76% dei casi Comirnaty e nel 24% Spikevax), con un tasso di segnalazione di 41 ogni 100.000 dosi somministrate. 
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