Forma rara di Long Covid nei bambini: lo studio inglese fa il punto sui sintomi dei più piccoli e...
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Forma rara di Long Covid nei bambini: lo studio inglese fa il punto sui sintomi dei più piccoli e...

Si riprendono in genere entro una settimana e quasi tutti in 2 mesi, ma il 4,4% manifesta forme persistenti

Bambino, covid
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4 Agosto 2021 - 11.54


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Sono comunque molto rare le forme di long Covid nei giovanissimi. Almeno è questo ciò che emerge da un maxi studio britannico pubblicato su The Lancet Child & Adolescent Health.
Il lavoro offre la prima descrizione dettagliata della malattia Covid-19 nei bambini e ragazzi sintomatici di età compresa tra 5 e 17 anni.
L’analisi si è concentrata sui dati di 1.734 risultati positivi, e valuta da quando sono insorti i sintomi fino a quando i piccoli pazienti sono tornati sani.
In genere i tempi di ripresa sono risultati compresi nell’arco di una settimana. I bambini presentano pochi sintomi e la malattia in media è durata 6 giorni (mediamente 3 i sintomi riscontrati).
Quasi tutti i sintomatici sono guariti comunque entro 8 settimane (98,2%), dato che fornisce una rassicurazione sugli esiti a lungo termine.
Tuttavia, fanno notare gli autori, alcuni bambini (4,4%, cioè 77 su 1.734) hanno manifestato sintomi – in media 2 – persistenti oltre le 4 settimane. I più frequenti: affaticamento, mal di testa o perdita dell’olfatto.
La lunga durata della malattia dopo l’infezione da Sars-CoV-2 sembra dunque meno comune nei bambini, rispetto agli adulti.
I sintomi sono stati segnalati da un genitore o da un tutore tramite l’App Zoe Covid Study e non è stato possibile effettuare un controllo incrociato con le cartelle cliniche.
″È rassicurante che il numero di bambini che manifestano sintomi di lunga durata dei sintomi di Covid-19 sia basso – ha commentato Emma Duncan del King’s College di Londra, autrice principale e senior dello studio – Ma una piccola quota sperimenta” forme di long Covid “e il nostro studio convalida le esperienze di questi bambini e delle loro famiglie”.
Fermo restando che molti bambini infettati dal virus Sars-CoV-2 non mostrano proprio sintomi, e quelli che li sviluppano tendono ad avere una malattia lieve, gli esperti hanno esaminato la quota di sintomatici. I dati analizzati sono stati raccolti tra l′1 settembre 2020 e il 22 febbraio 2021.
Circa 1.734 i bambini che appunto hanno sviluppato sintomi e ricevuto un risultato positivo del test Pcr temporalmente vicino alla loro insorgenza.
Il sintomo più comune in assoluto nel 4,4% di bambini e ragazzi con forme persistenti oltre il mese era l’affaticamento (84%). Anche il mal di testa e la perdita dell’olfatto erano comuni, ognuno dei quali sperimentato dal 77,9% dei bambini a un certo punto nel corso della malattia. Tuttavia, il mal di testa era più comune all’inizio della malattia, mentre la perdita dell’olfatto tendeva a manifestarsi più tardi e a persistere più a lungo. Dei bambini che hanno sviluppato sintomi almeno 2 mesi prima della fine del periodo di studio, meno del 2% li ha avuti per più di 8 settimane (1,8%).
I bambini più grandi sono stati generalmente malati più a lungo di quelli in età da scuola primaria (durata media della malattia 7 giorni nei bambini di età compresa tra 12 e 17 anni, contro 5 giorni nei bambini di età compresa tra 5 e 11 anni). E avevano anche maggiori probabilità di manifestare sintomi dopo 4 settimane (5,1% dei 12-17enni contro 3,1% dei 5-11enni), ma non vi erano grosse differenze fra i bambini che avevano ancora sintomi dopo 8 settimane. “Abbiamo scoperto – aggiunge Erika Molteni, del King’s College di Londra, prima autrice dello studio – quasi un quarto dei bambini sintomatici risultati positivi durante la seconda ondata Covid del Regno Unito non ha riportato sintomi principali, suggerendo che la politica di testing britannica deve essere riconsiderata”.

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