Crisanti: "In assenza di dati le opinioni sul mix di vaccini non contano"
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Crisanti: "In assenza di dati le opinioni sul mix di vaccini non contano"

Il microbiologo è tornato sul tema della vaccinazione eterologa, a cui si è aperto in Italia per i richiami agli under 60 che hanno ricevuto come prima dose AstraZeneca.

Andrea Crisanti, microbiologo, accademico e divulgatore scientifico italiano
Andrea Crisanti, microbiologo, accademico e divulgatore scientifico italiano
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15 Giugno 2021 - 16.55


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Lui è controcorrente;  “Quello che penso io” sul mix di vaccini anti-Covid fra prima e seconda dose, “non conta niente, ma nemmeno quel che pensano altri esperti, Cts compreso. Senza dati qualsiasi convinzione può essere avventata. Senza dati non si può pronunciare nessuna affermazione con sicurezza”.

 E’ quanto ribadisce il microbiologo Andrea Crisanti, tornando sul tema della vaccinazione eterologa, a cui si è aperto in Italia per i richiami agli under 60 che hanno ricevuto come prima dose AstraZeneca.

Su questo, precisa Crisanti, “rimane ferma come riferimento la posizione dell’agenzia europea del farmaco Ema, che in un comunicato ribadisce di nuovo che AstraZeneca è sicuro ed efficace. Conclusione che peraltro condivido”.

La linea suggerita dal Cts, sul richiamo con vaccino a mRna dopo prima dose con AstraZeneca in questa fascia d’età, è stata rafforzata dalle parole del ministro della Salute Roberto Speranza, e ha ricevuto il parere favorevole della Commissione tecnico scientifica dell’agenzia italiana del farmaco Aifa, allegato alla circolare emanata dal ministero della Salute al riguardo. 

Ma come si è arrivati a questa ultima svolta? Per Crisanti in origine “il pasticcio lo ha combinato il Cts – osserva il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova – perché, secondo quanto è stato reso noto, ha detto di non rilevare obiezioni nel ricorso ai vaccini a vettore virale in open day destinati a persone dai 18 anni in su. Ma prima aveva parlato di uso preferenziale di AstraZeneca negli over 60. Per me questo ha un solo significato: nel limite delle possibilità. E le possibilità di usare altri vaccini c’erano”.

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