La denuncia di Ilaria Capua: "Finora vaccinati contro il Covid solo i paesi ricchi, serve più equità"

La studiosa durante la lectio magistralis tenuta a Barcellona in occasione della consegna del premio 'Barcelona Hypatia European Science Prize'

Ilaria Capua
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1 Giugno 2021 - 18.02


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Parole che andrebbero ascoltate: “I vaccini sono magici, hanno dimostrato di poter fermare la pandemia facendo crollare decessi e ricoveri, ma finora solo i ricchi sono stati vaccinati: questo non può essere il nostro futuro, dobbiamo lavorare per una maggiore equità, anche utilizzando nuove tecnologie per sviluppare vaccini termostabili che non richiedano la catena del freddo e possano arrivare nei Paesi dove non c’è elettricità”. 
Questo il messaggio lanciato dalla virologa Ilaria Capua durante la lectio magistralis tenuta a Barcellona in occasione della consegna del premio ‘Barcelona Hypatia European Science Prize’, assegnatole dalla citta’ spagnola e da Academia Europaea-Barcelona Knowledge Hub.
Il riconoscimento internazionale a Ilaria Capua, hanno spiegato i membri della giuria, vuole sottolineare non solo “la qualità e l’ambizione della sua carriera scientifica, condotta a livello internazionale ai massimi livelli”, ma anche il forte impegno etico della ricercatrice, che da parlamentare ha deciso di mettersi in gioco nel campo della politica: una scelta “che molti scienziati potrebbero giudicare come uno spreco di tempo ed energie, e che invece va incoraggiata e celebrata”.
Proprio questo impegno l’ha portata a promuovere il paradigma ‘One Health’, un approccio globale alla salute umana vista come strettamente interconnessa a quella degli animali e dell’ambiente. Una visione che porta avanti nell’omonimo centro di ricerca che dirige all’università della Florida, e che ha nuovamente illustrato nella lectio magistralis, dedicata in gran parte al Covid.
“Come tutte le pandemie, anche il Covid è un evento trasformativo, che segna un prima e un dopo”, ha detto la virologa, sottolineando come sia necessario ripensare al nostro stile di vita e alle nostre abitudini per favorire “la ripresa e la resilienza”. Il Covid, che finora abbiamo visto come una nuvola minacciosa capace di scatenare tempeste terrificanti, “può nascondere un arcobaleno: stiamo infatti realizzando che siamo parte di un sistema e dobbiamo rispettarlo e renderlo sostenibile, non distruggerlo”. 

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